Brindisi, 08/10/2010

Il porto di Brindisi perde ancora: anche il traghetto Bridge va a Bari

Noi non ci capiamo più niente!!!
Ma come! Le grandi navi da crociera non dovevano venire ad ormeggiare in prossimità di Forte a mare? Da dove è uscita la notizia dell’ormeggio previsto a Costa Morena Est?
Ci duole la testa nel cercare di capire quale è la logica programmatoria sul porto di Brindisi.
Siamo ormai certi che il Comitato Portuale non conta nulla e farebbero bene i componenti a dimettersi in blocco agevolando con ciò l’allontanamento del Presidente Giurgola, vero ed unico soggetto capace di fare ciò che vuole.
Queste continue enfasi sulle navi crociere, sui mega Yacht, sull’utilizzo delle banchine del porto interno per migliaia di barche da diporto, hanno veramente stancato ed è a nostro avviso la dimostrazione tangibile che la gestione del porto, a tutti i livelli, è fatta da gente che ha gli occhi foderati di prosciutto.
Nella “realtà”, alla quale facciamo esplicito riferimento in quanto operatori turistici che lavorano anche grazie al porto, registriamo l’ennesimo danno causato sempre dai soliti incapaci; infatti la nave Bridge della European Sealines che da Aprile permetteva il collegamento di Brindisi con Corfù ed Igoumenitsa, dal prossimo 10 OTTOBRE 2010 lascerà il porto di Brindisi per trasferirsi a Bari sulla rotta per Durazzo.
Complimenti a tutti, soprattutto a coloro i quali avevano individuato nella rotta Brindisi – Durazzo una opportunità di rilancio del traffico passeggeri!!
Vergogna, l’ennesima presa in giro con conseguenze anche sull’apparato lavorativo che perde unità per la logistica della nave.
La famigerata Bridge, tanto contestata e ritenuta una “carretta” è invece accolta a braccia aperte dal Porto di Bari che permette, fra le altre cose, rampe di ormeggio adeguate, accoglienza al passeggero e servizi che solo nella fantasia sono presenti a Brindisi.
Siamo stanchi di verificare che gli interessi sono concentrati sugli ormeggi alle banchine del porto interno, sulle progettazioni, sulle necessità di pochi amici, politici e/o imprenditori che siano e non sulla reale necessità di concentrare gli sforzi professionali (ove esistenti) ed economici sulla rinascita del porto.
Eliminare ogni tributo dal porto interno significa rilanciarlo realmente.
Quale difficoltà ha un maxi yacht a pagare il tributo di ormeggio? Nessuna difficoltà.
Diverso è l’atteggiamento per i piccoli diportisti che sono costretti a subire l’imposizione di gabelle per ormeggio acqua e luce.
Tutto gratis, così si rilancia il porto; tanto i soldi l’Autorità Portuale li fa rientrare dalla movimentazione di 8 milioni di tonnellate di carbone e dalle altre rinfuse.
Eliminare anche i diritti d’imbarco dei passeggeri in transito, significa rilanciare il porto ed eliminare anche sacche di irregolarità che da lustri sono perseguite su questo aspetto.
Basta! L’Associazione “IL FARO” ora si organizza nello sviluppo di manifestazioni, anche clamorose, a difesa dei diritti di tutti i cittadini che amano il proprio porto

ASSOCIAZIONE OPERATORI TURISTICI “IL FARO”