Bari, 20/10/2010

Audizioni sull'Aqp in II e V commissione

L’acqua deve essere considerata inequivocabilmente come un bene comune e l’ente che lo amministra deve essere pubblico. Questo, in sintesi, il senso degli interventi delle numerose associazioni convocate per un’ulteriore tornata di audizioni dalle commissioni II e V sul disegno di legge “Governo e gestione del servizio idrico integrato – Costituzione dell’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese”.
Dalle audizioni è emerso un giudizio sostanzialmente positivo sul principio fondamentale della legge, vale a dire quello di trasformare l’Aqp in soggetto giuridico di diritto pubblico.
Confcommercio e Cisl, però, si sono detti preoccupati dal fatto che il ddl possa essere solo una legge di indirizzo, inefficace sul piano pratico.
Confcommercio ha sottolineato le difficoltà a comprendere il sistema di governance messo in atto, anche perché nel disegno di legge si parla solo di tutela del bene acqua, ma non si fa riferimento ad uno sviluppo del servizio o della capacità di erogazione.
Anche la Cisl ha lamentato il fatto che questa sia una legge di principi e non dispositiva, anche perché non sembra perfettamente allineata con le norme nazionali e non corredata da un’analisi dei costi e benefici.
Un intervento di principio, invece, quello del Comitato Lavoratori Aqp secondo cui negli anni scorsi c’è stata una vera campagna di screditamento nei confronti dell’Ente, bollato spesso come “carrozzone” o “centro di malaffare”. Il Comitato ha mostrato vivo apprezzamento per un ddl che sancisce il diritto fondamentale all’acqua e sottrae questo bene alla logica del mercato e del profitto. “Perché l’Aqp – hanno detto i rappresentanti – non vende un prodotto, ma fornisce un servizio”.

C.S. CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE