Brindisi, 22/10/2010

Confartigianato contro il CDR a Cerano

Già nell’ottobre 2006 ho espresso pubblicamente la mia contrarietà all’ipotesi di utilizzare CDR nel ciclo produttivo della centrale Enel a Cerano. Una posizione che confermo con uguale convinzione in questa settimana in cui il fronte del “no” si è infittito degli interventi delle associazioni ambientaliste, del consigliere regionale Maurizio Friolo e del coordinatore cittadino del PDL Pietro Santoro.

Preoccupano invece le dichiarazioni di presidente e vice presidente della Regione Puglia, Vendola e Capone, perché sembrano purtroppo seriamente intenzionati a porre il progetto CDR sul tavolo del confronto Istituzioni-società elettriche finalizzato alla stesura delle nuove convenzioni.

Il problema non si risolve evidenziando la possibilità di scorporare il CDR dal quantitativo annuo di carbone utilizzato dalla centrale Enel.

Si prenda atto che già nel 2006 Vendola, nelle vesti anche di Commissario straordinario per l’emergenza ambientale, ha tentato di fare arrivare a Cerano le ecoballe di CDR provenienti dalla BAT. Il nostro diniego alla ripetizione di quel tentativo è categorio.

Una politica di tutela e valorizzazione del territorio, esattamente ciò che Confartigianato intende promuovere ed avallare nell’interesse dei cittadini e delle aziende, va in netto contrasto con il progetto di bruciare CDR a Brindisi.

Si tenga inoltre conto che studi specifici come quello prodotto dai professori Consonni, Grosso, Giugliano e Rigamonti del Politecnico di Milano rafforzano le nostre convinzioni: la centrale Enel di Cerano non è un termovalorizzatore ed è importante quindi che non bruci rifiuti o combustibile da rifiuto.

C.S. CONFARTIGIANATO BRINDISI