Brindisi, 26/10/2010

Declassamento sede INAIL: interviene Soricaro (Lavoro e Welfare)

Ieri ho partecipato ad una assemblea presso la sede provinciale dell’Inail di Brindisi, sull’eventuale declassamento previsto dal progetto di riorganizzazione definito dall’Istituto a livello nazionale
Qualificate sono state le presenze, Parlamentari, Consiglieri Regionali, Istituzioni Locali, Forze Politiche e Sociali.
Il versante sul quale si è dibattuto molto è quello di evitare una penalizzazione del territorio per quanto attiene le funzioni e le competenze dell’Inail, in quanto il declassamento non è soltanto l’eliminazione del Direttore di Sede, ma vengono a ridursi anche servizi di importanza strategica per un territorio come quello brindisino.
Mi riferisco alla prevenzione ma anche alla sanità e quant’altro può determinarsi da una rimodulazione dell’assetto di sede.
E’ evidente che la discussione di stamattina si è molto articolata sull’effetto di una decisione affrettatamente assunta dalla Governance centrale dell’Istituto; ma sarebbe stato più opportuno partire dalle cause che hanno determinato il comportamento dell’Inail Nazionale.
In parte la Legge 150 cosiddetta legge Brunetta che ha penalizzato fortemente il lavoro pubblico nel nostro Paese e la Legge 122 meglio nota come manovra correttiva della finanziaria 2010 che sta facendo pagare solo ed esclusivamente ai pubblici dipendenti e agli Enti Locali gli aggiustamenti dei conti pubblici.
E’ in queste norme che è stato prevista la riduzione del numero dei dirigenti generali e di seconda fascia, nonché la stessa riduzione del personale dipendente così come a partire dal 1 gennaio 2011 un taglio ai lavoratori interinali: un altro schiaffo ai giovani!
Acclarato che l’azione dei dirigenti degli enti previdenziali si è mossa per l’applicazione delle norme di leggi sopra citate, mi verrebbe voglia di chiedere a questi dirigenti dove sia andato a finire il federalismo e la valorizzazione del territorio? Non sarebbe stato meglio puntare decisamente ad uno snellimento delle strutture centrali e rafforzare il territorio? Penso che il tutto sia stato gestito frettolosamente preservandosi le cosiddette posizioni centrali a discapito del territorio penalizzando fortemente i lavoratori e le imprese.
Occorre mettere in piedi una forte iniziativa politica e sindacale che senza penalizzare altri territori miri a spostare radicalmente l’asse portante delle scelte effettuate spostandole a favore del territorio e a discapito delle strutture centrali.
Mi rendo conto che questo richiede un forte impegno di iniziative politiche e sociali che, a partire dai lavoratori interessati, coinvolgano tutti i soggetti istituzionali per evitare che scelte non discusse penalizzino ancora una volta lavoratori ed imprese.

Peppino Soricaro
Coordinatore Regionale dell'Associazione "Lavoro e Welfare"