Brindisi, 10/12/2010

In mostra le opere di Guido Martini

E’ allestita, presso la Chiesetta dell’ex Convento di Santa Chiara, la mostra di pitture di Guido Martini.
La mostra è stata inaugurata sabato 4 dicembre.
Di seguito riportiamo integralmente la nota critica del dott. Nicola Bellezza.

La pittura di Guido Martini è un capitolo, invero, assai significativo dell’arte contemporanea: vi si legge dentro il prezioso ricercare e comporre itinerari estetici di grande spessore non solo tecnico, ma anche concettuale: da Pollock ad Hartung a Michaux, fino alle radici più profonde dell’Espressionismo.
Abbandonato il comodo tracciato individuato dai grandi maestri del ‘900, ha saputo dare ascolto al suo talento, affrontando con coraggio ciò che non è stato tentato prima e, proprio per questo, controcorrente. Il suo fine non è quello di realizzare opere “belle” che vadano da subito incontro al gusto inflazionato del moderno, bensì di lasciare in ogni opera il segno più profondo e lacerante di se stesso. Oggi, più che mai, sulle acque stagn
anti di un permanente estemporaneismo estetico galleggiano, sempre più fastidiosi e inutili, i relitti d’uno sperimentalismo tanto irrazionale quanto gratuito.
Ben vengano le sue opere: hanno il pregio di non essere mai banali e, se pure si avvertono su di esse gli effetti di una energia positiva propria di alcuni fondamentali exempla dell’arte contemporanea, esse non scadono mai al livello di stereotipate riproposte.
Le sue opere non sono solo documenti fondati sulla sicurezza di un mestiere che attinge, nel suo farsi mai banale, la soglia dell’arte: sono anche frammenti di coscienza che si rapprendono sulla tela e come maschere nude dichiarano tutta la loro struggente poesia.
Assolutamente splendide e di rara finezza cromatica le composizioni - omaggio all’Action Painting e al Dripping: in esse non vi è solo un grande rigore iconico, ma l’intensa sofferta testimonianza di un’anima che si confessa.

Nicola Bellezza