Brindisi, 16/01/2005
Mennitti: "la continuità è segno di civiltà"
“Ho letto le dichiarazioni rilasciate da Carmine Dipietrangelo, il quale sottolinea – non capisco bene se con compiacimento o ironia – che avrei mutuato dal vecchio governo municipale alcune idee che ora sto cominciando a travasare nell’iniziativa politica ed amministrativa.
In primo luogo ribadisco un principio già espresso: nella gestione di una comunità la continuità è un segno di civiltà politica ed anche di rispetto del denaro pubblico.
E’ comportamento da barbari pretendere di cancellare la storia; una classe dirigente, che si insedia in alternativa alla precedente, ha il compito di superare il passato, di selezionare quel che vale conservare da quel che invece non merita futuro, di elevare a capitale risorse finanziarie, energie intellettuali, progettualità utili.
C’è chi propende per la tabula rasa, nel senso che chi vince impone nuovi e propri rapporti personali e politici. E’ un atteggiamento che non condivido, soprattutto perché prediligo per i collaboratori professionali un ruolo neutro.
Cosa avrei dovuto fare, ad esempio, rispetto allo studio di fattibilità avente per oggetto la riqualificazione delle aree del sistema urbano portuale? Ricevere il documento e metterlo nel cassetto, oltre tutto dissipando risorse erogate dal Ministero delle Infrastutture?
Questo è il comportamento di chi pensa sia giusto affidare gli incarichi a gente propria. Io però non ho architetti “miei” e neppure imprese “mie”; penso che la città abbia bisogno di condivisione più che di scontro e perciò mi impegno a verificare che sia stato fatto un buon lavoro e che sia utile realizzarlo.
Ovviamente, dopo avere constatato che l’opera rientra nel quadro del programma approvato dai competenti organi istituzionali.
Va precisato, infatti, che la nuova amministrazione sta compiendo anche una severa selezione fra i progetti ereditati ed è impegnata a razionalizzare i vari interventi.
Un esempio riguarda la posizione assunta nei confronti della ipotesi di costruire nel porto un impianto di rigassificazione, che ora è diametralmente opposta a quella precedente. Quale riqualificazione delle aree portuali sarebbe stata possibile se la scelta del Comune fosse rimasta positiva per il rigassificatore, creando nuovi vincoli invece di abbattere gradualmente quelli esistenti?
Inseguire tutti i finanziamenti a costo di realizzare opere incoerenti o addirittura incompatibili è una eredità che la nuova amministrazione ha già respinto.
Infine va rilevato – perché non farlo sarebbe una colpevole distrazione – che la caduta del precedente governo non è dipesa dalla stravaganza dei progetti, piuttosto dalla scorrettezza della gestione.
Questo è un elemento che non si deve dimenticare ed è bene che resti un monito per sempre e per tutti”.
Il sindaco
Domenico Mennitti
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
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