Fasano, 29/01/2005

Verdi: rischia la chiusura l'unità di lungodegenza riabilitativa dell'Umberto I

Il 26 luglio 2002 l' assessore alla sanità della Regione Puglia, Salvatore Mazzaracchio (FI) dichiarava: "La finalità del Piano di Riordino Ospedaliero è quella di qualificare sul territorio le prestazioni medico-chirurgiche di tutti i comparti, evitando gli sprechi, qualificando nella maniera giusta per rispondere alla domanda di qualità che si attendevano i cittadini pugliesi… Chi era abituato ad avere nei presidi ospedalieri tutte le specializzazioni ora si lamenta, magari c'erano cinque presidi ospedalieri, tutti e cinque con le stesse prestazioni ma con una professionalità minima e non sempre per la verità qualificata. Se noi ridimensioniamo tutto questo e diamo sia nel settore chirurgico sia nel settore medico una qualificazione maggiore, credo che si evitino gli sprechi e si dia un servizio migliore ai cittadini."
Oggi dobbiamo tutti constatare che la verità è ben diversa: nonostante i tanto sbandierati criteri manageriali, la maggioranza di Centrodestra in Puglia ha redistribuito servizi sanitari e posti letto sulla base di pure logiche spartitorie, lucidamente ispirate a un disegno di lottizzazione, volto a favorire le strutture ospedaliere nei paesi degli amministratori alleati, in barba alla qualità dell’accoglienza, modernità e funzionalità di reparti, professionalità del personale e disponibilità di apparecchiature e delle effettive esigenze del territorio.
E’ da inquadrare in questo solco il rischio che corre in questi ultimi tempi l’Unità Operativa di Lungodegenza Riabilitativa dello Stabilimento Ospedaliero “Umberto I” di Fasano.
Infatti, tale struttura che era stata individuata come momento di qualificazione e valorizzazione dell’ospedale fasanese, in funzione di compensazione delle pesanti restrizioni imposte dal piano di riordino, è allo stato attuale non adeguatamente funzionante perché collocata in ambienti non idonei, mentre quelli individuati sono interamente arredati e chiusi, e carente del personale sanitario in organigramma.
Si assiste, inoltre, a un calo continuo di richieste e di presenze, a fronte di una crescita costante della domanda esistente sul territorio.
Da un’indagine effettuata dal gruppo locale dei Verdi è emerso che i pazienti sono dirottati verso altri ospedali non deputati a svolgere tali funzioni, con prescrizioni di ricovero che celano la reale esigenza di riabilitazione, sotto altre voci, come, ad esempio, la lungodegenza medica di paesi limitrofi.
In altri casi si indirizzano i pazienti verso strutture private convenzionate con la Regione Puglia e verso l’assistenza domiciliare.
Segnaliamo la gravità di tale fenomeno, in quanto, così facendo, i pazienti che necessitano di riabilitazione non sono visitati dallo specialista in fisiatria e non possono usufruire dei consigli e del trattamento terapeutico e riabilitativo del personale presente nell’ospedale di Fasano.
Mentre chi ha usufruito delle cure delle strutture private, avrà avuto mo-do di constatare che spesso il personale è nettamente insufficiente, come numero, rispetto ai pazienti da trattare e non sempre si è informati circa le quali-fiche conseguite da tale personale.
Nutriamo forti perplessità che una siffatta gestione del riordino ospedaliero possa generare una riduzione della spesa per la sanità pubblica, e denun-ciamo, piuttosto, una sottrazione di risorse a vantaggio della sanità privata, ol-tre che un ulteriore esproprio per la città di Fasano.
La logica della “produttività” dei reparti ospedalieri, cioè del numero di pazienti curati nell’arco di un anno, rischia di far chiudere altri reparti a Fasa-no, come quello della Lungodegenza Riabilitativa, e questo prima ancora che venga attivata così come previsto con 32 posti letto, messo in crisi non dalla insoddisfazione del paziente/cliente, bensì dal mancato rispetto di quanto previsto dal piano di riordino e dalla mancata osservanza di estensione e limiti del mandato e delle competenze sanitarie in materia di recupero funzionale.
Noi Verdi denunciamo pubblicamente il costante boicottaggio e depotenziamento dell’ospedale di Fasano e la complessiva gestione e pianificazione della sanità pubblica, che dimostra chiaramente di non tutelare istanze ed esigenze collettive, e continua a rispondere a interessi particolaristici quando non individuali e che penalizza sia i lavoratori del settore, sia i pazienti.
Ci siamo battuti e continueremo a batterci nei prossimi giorni con iniziative mirate a difendere ciò che resta del nostro ospedale ad ogni livello politico, sociale e istituzionale, per tutelare il diritto alla salute non solo dei nostri concittadini, ma per rafforzare e ampliare i diritti collettivi e individuali e la dignità del malato.

COMUNICATO STAMPA FEDERAZIONE DEI VERDI - FASANO