Brindisi, 05/03/2005

Mediterre 2005: “il sistema per la conservazione della natura in Puglia"

Le aree protette pugliesi sono state oggetto di una tavola rotonda, svoltasi questa mattina a Brindisi, presso la Sala Scuole Pie, dal titolo “Il sistema regionale per la conservazione della natura in Puglia”.
L’iniziativa fa parte dell’intenso programma di Mediterre, la fiera dei parchi del Mediterraneo in svolgimento nel centro storico di Brindisi.
L’introduzione ai lavori, da parte del chairman Fabio Modesti dell’Ufficio Parchi e Riserve naturali della Regione Puglia, ha evidenziato come il sistema regionale sia ancora in evoluzione in quanto la politica di conservazione della natura in Puglia è stata avviata recentemente, e non ha quindi una tradizione radicata come in altre regioni d’Italia.
Ciò nonostante, nel giro di un decennio, sono stati compiuti grandi passi in avanti in questa direzione come dimostrato dai dati. Se nel 1990 la superficie delle aree protette di tutta la regione era di 10.000 ettari, oggi l’estensione di questa superficie è cresciuta di 20 volte. Adesso, in percentuale, le aree protette rappresentano il 10,5% della superficie totale della Puglia. Questo, ha sottolineato Modesti, nonostante la Puglia sia un territorio complesso in quanto, accanto ad aree di grande interesse naturalistico per la loro diversità biologica, c’è da tener conto dell’impatto territoriale provocato da vaste aree industriali, come nel caso, ad esempio, del Petrolchimico di Brindisi che sorge accanto all’area protetta delle “Saline”, oppure la Centrale Enel Sud “Federico II” che è situata nei pressi del Bosco di Cerano. Questa convivenza tra poli industriali e aree protette creano, ovviamente, problemi di gestioni ai quali si stanno cercando soluzioni sempre più ottimali.
Il tema della tavola rotonda, con particolare riferimento alle politiche regionali del Sistema per la conservazione della Natura in Puglia, è stato affrontato dal dirigente dell’Ufficio Parchi e Riserve naturali della Regione Puglia Saverio Petronella, il quale ha evidenziato come le attività di conservazione della natura nella nostra regione non si sono limitate alla sola istituzione delle aree protette, ma risultano allargate all’integrazione e la cooperazione con altri settori produttivi alla ricerca di un modello di sviluppo sostenibile.
Per quanto riguarda i dati effettivi delle aree protette, la Puglia ha due parchi nazionali (Alta Murgia e Gargano) che insieme hanno un’estensione di circa 185.000 ettari, 17 riserve nazionali (circa 10.000 ettari), 3 aree protette marine (21.000 ettari) e 8 aree protette regionali (9.000 ettari). Il dirigente Petronella ha poi illustrato l’iter previsto dalla legge per l’istituzione delle aree protette che prevede una precoferenza ricognitiva a cui parteciperanno i diversi enti locali, rappresentanze del mondo produttivo e dell’associazionismo ambientalista, i consorzi di bonifica, con l’intento di definire, in un documento di indirizzo, i caratteri essenziali dell’area da istituire.
Seguono, poi, l’adozione da parte della Giunta regionale di uno schema di disegno di legge redatto sulla base del documento di indirizzo ed una conferenza di servizio a cui partecipano i diversi enti territoriali interessati per valutare eventuali modifiche ed integrazioni allo schema del disegno di legge.
Infine la Giunta regionale adotta il disegno di legge così come modificato dalla conferenza di servizi e il Consiglio regionale approva la legge istitutiva.
Proprio sulla complessità e lentezza di questo iter è intervenuto l’assessore regionale all’Ambiente Michele Saccomanno il quale ha evidenziato che vi è sì la necessità di abbreviare i percorsi che portano all’istituzione delle aree protette ma che questo deve avvenire nel modo migliore, cercando il sistema di creare un percorso che possa realmente snellire il dibattito con le istituzioni locali. Saccomanno ha sottolineato che è giusto che questo dibattito sia svolto in maniera approfondita ma spesso, con l’alternarsi dei governi locali e l’avvicendarsi degli schieramenti politici, i tempi di attuazione delle fasi preparatorie al disegno di legge aumentano a dismisura.
Occorre quindi – ha ribadito l’assessore Saccomanno – un’analisi scientifica e proposte immediatamente cooperative. Uno sforzo che si deve compiere soprattutto in relazione al rapporto tra la lentezza della burocrazia e la velocità dei mutamenti nel sistema di convivenza tra uomo e natura. L’assessore Saccomanno ha poi evidenziato come l’opportunità di creare nuova fruibilità del territorio, istituendo tutte le aree protette del territorio nei tempi e nei modi previsti dalla legge regionale, voglia dire soprattutto, per la collettività pugliese, dotarsi di ampi spazi di sviluppo e nuovi stimoli economici, oltre alla valorizzazione di antichi mestieri, tradizioni e sapori del nostro territorio.
Argomento che è stato approfondito da Michele D’Innella, direttore editoriale del Touring Club Italiano che ha presentato la guida “Itinerari nella natura di Puglia”, realizzata dalla collaborazione tra l’Ufficio Parchi e Riserve naturali della Regione Puglia e il Touring Club. Il cofanetto è composto da quattro guide suddivise in aree geograficamente e storicamente omogenee.
Una collana che testimonia come parchi naturali ed aree protette, grazie ad incisivi interventi di tutela e valorizzazione, si rivelino ad accogliere turisti e visitatori. Un turismo ambientale, quindi, come volano della crescita economica della Puglia. Il direttore ha concluso l’intervento finale della tavola rotonda dichiarando come una cultura moderna della visita ad un territorio non può prescindere dalla scoperta e dalla conoscenza dei valori ambientali, i quali necessitano di politiche intelligenti e lungimiranti come quelle perseguite dalla Regione Puglia e in particolare dall’assessorato all’Ambiente, le cui finalità coincidono con quelle statuarie del Touring Club.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA MEDITERRE