Brindisi, 22/08/2003

Per la Provincia è il Comune a bloccare i lavori al Seno di Ponente

E’ necessario che siano eliminati gli scarichi urbani e non depurati che defluiscono nel porto interno provocando l’inquinamento delle acque e dei fondali, con grave pregiudizio sul piano ambientale.
Con una lettera a firma del dirigente del Servizio tecnico, la Provincia invita il sindaco Antonino a provvedere di conseguenza. Analoga esortazione è stata contestualmente formulata al commissario straordinario del Consorzio SISRI. La persistenza di tale situazione, infatti, vanificherebbe l’efficacia dell’azione di bonifica che la Provincia si accinge ad intraprendere nel Seno di Ponente del porto, su una superficie di 300.000 mq. Lavori autorizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio solo il 28/03/2003 e per i quali la Provincia, ritenendoli importanti e prioritari, ha provveduto ad incrementare di ben 3.351.805,27 euro i fondi precedentemente stanziati per l’avvio dell’opera. Nella lettera inviata ad Antonino è scritto che “la scheda dell’intervento prevede e prescrive che non si potrà procedere all’intervento di bonifica se, preliminarmente, non si procederà all’eliminazione degli scarichi urbani non depurati, provenienti dai quartieri Paradiso, Casale, Minnuta” che, come è noto, vengono immessi nel porto.
Altro problema è costituito dal canale Cillarese che raccoglie le acque della zona di Mesagne e del relativo depuratore. Nell’uno e nell’altro caso lo smaltimento in mare ha causato negli anni uno squilibrio dell’ecosistema ed in particolare è stato accertato l’accumulo di una notevole quantità di residui organici che ha provocato un innalzamento dei fondali, l’eutrofizzazione delle acque ed uno sviluppo abnorme di alghe ed emissioni di gas.
L’intervento che si accinge a realizzare la Provincia è finalizzata ad abbassare i fondali dragandoli proprio per liberarli dai residui organici e inquinanti. Proprio questi residui sono causa anche del cattivo odore lamentato, giustamente, soprattutto dagli abitanti del quartiere Minnuta.
Nel frattempo la Provincia ha fatto eseguire il rilevamento batimetrico e topografico dei fondali, il livello di inquinamento facendo attenzione all’individuazione di masse metalliche ed eventuali residuati bellici. Da questi studi è stato accertato, tra l’altro, che il fondo del nostro porto è coperto da uno strato oleoso di spessore variabile tra 10 e 20 cm, di colore nero e fortemente maleodorante. L’opera che la Provincia si appresta a realizzare consiste nell’asportare, inizialmente, questo strato e quello sottostante per una profondità di mezzo metro.
L’intervento presenta non poco complicazioni di tipo tecnico che sono state già ampiamente esaminate e risolte. Si pensi ad esempio al problema di impedire che l’asportazione dei fanghi provochi una dispersione nelle stesse acque con un ulteriore carico inquinante. Tutto verrà realizzato, invece, con accorgimenti tecnici più avanzati per garantire massima sicurezza sia per i lavoratori, che per l’ambiente e soprattutto per i cittadini. Un’opera grandiosa che rischia negli anni di essere però vanificata se non verranno rimosse, preliminarmente, le cause che l’hanno resa necessaria.
E’ per questa ragione che il sindaco Antonino è stato invitato d’ufficio ad attivarsi nel risolvere definitivamente il problema degli scarichi in mare.

COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI

Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi