Mesagne, 19/04/2005

Ato Br/1: per il Comune di Mesagne occorre maggiore impegno

Sembra essere ancora lontana la risoluzione dei problemi legati allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani del bacino di utenza della ATO Br1. Dopo che nel mese di Aprile 2004 lo smaltimento per tutti gli undici Comuni del bacino di utenza Br1, era stato trasferito nella discarica privata di Francavilla Fontana a causa dell'esaurimento dell'impianto di Autigno (BR), i Comuni dell'ATO attendevano da tempo che i lavori di adeguamento compiuti nella discarica brindisina potessero riportare in tempi sostenibili ad un suo riutilizzo.
La questione però non sembra trovare esito positivo nei tempi sperati. Un nuovo Decreto del Commissario Delegato Raffaele Fitto del 14 Marzo 2005 ha stabilito che, a seguito del completamento dei lavori di allestimento del sopralzo del terzo lotto dell'impianto di Autigno, venga autorizzata la utilizzazione della volumetria residua da parte del solo Comune di Brindisi.
Un atto, questo, che invece di seguire una logica di "ambito territoriale", va piuttosto a delegittimare la funzione dell'ATO e la gestione unitaria dei rifiuti, creando una profonda frattura fra il Comune di Brindisi - favorito dal Decreto in questione - e gli altri Comuni che potrebbero legittimamente decidere di farvi ricorso.
"Lo spostamento dalla discarica di Autigno a quella privata di Francavilla - spiega il dott. Giuseppe Indolfi, Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Mesagne - ha comportato per i Comuni un notevole aumento dei costi di trasporto, ma soprattutto l'intimazione a versare la Ecotassa nella maggiore misura di 20 euro a tonnellata."
Il pesante problema dell'Ecotassa è stato risolto dal Comune di Mesagne, il solo che ha presentato e vinto il ricorso al TAR contro la Regione Puglia e nei confronti di Francavilla Ambiente S.C.a.r.l., ottenendo la sospensione della nota con cui si obbligava il Comune al pagamento della Ecotassa in misura maggiorata. Non è stato così per gli altri Comuni che ancora sono ingiustamente obbligati a pagare per il deposito in una discarica al di fuori del proprio bacino di utenza, stabilito per ragioni di emergenza ambientale.
"Occorre una netta presa di posizione e un impegno concreto affinché si arrivi in tempi brevi a ridisegnare la situazione, permettendo di risolvere il grave problema dello smaltimento dei rifiuti per tutti gli altri dieci Comuni che fanno parte dell'ATO Br1 - continua l'Assessore Indolfi."
Un epilogo inglorioso e inaccettabile dal punto di vista politico, quello di Raffaele Fitto come Commissario Delegato per l'emergenza ambientale in Puglia, una esperienza fallimentare sotto tutti gli aspetti che è stata contraddistinta nella sua prima fase da una politica dei rifiuti incentrata sulle discariche e nella seconda fase sugli inceneritori, trascurando del tutto la raccolta differenziata. La conseguenza è che oggi la Puglia è ancora agli ultimissimi posti in Italia per l'attuazione dell'unico sistema di smaltimento realmente sostenibile.

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MESAGNE