Brindisi, 20/04/2005
Porto: quanti balzelli inutili ed illegittimi
Dopo la chiusura del varco n.7, quello ubicato alla fine di Corso Garibaldi, e lo spostamento di tutto il traffico al varco n.6, cioè quello di Via Spalato, , e le risposte a noi fornite dal segretario dell’autority Aprea, è importante cercare di approfondire la questione relativa alla situazione finanziaria dell’Autorità Portuale.
Intanto c’è da dire che la questione security va divisa in due parti: quella relativa alle infrastrutture che andranno costruite grazie al finanziamento di cinque milioni di euro; quella relativa alla gestione del controllo sui varchi che invece attiene alla gestione e quindi attinge per il suo finanziamento direttamente ai fondi che l’ente percepisce da entrate come quelle dalla movimentazione carbone, cenere e gessi.
Nel bilancio di previsione dell’ente per il 2005 erano state previste somme da incassare proprio da quest’ultima attività, che, invece, si stanno rivelando del tutto sbagliate, anche per il blocco disposto dalla magistratura.
Ma ciò che lascia molto perplessi è il fatto che l’intero sistema porto di Brindisi attinga le sua fonti di entrata principale proprio dall’attività legata al movimento del carbone dei gessi e della cenere, oltre ai famosi ticket, chiamiamoli così, che i passeggeri si vedono costretti a pagare se decidono d’imbarcarsi a Brindisi.
Sono quelle somme che vengono richieste dalle agenzie che lavorano a Brindisi ed in Grecia e che ancora non si riesce a capire in base a quale disposizione di legge e quanto legittimamente si possano richiedere.
Un fatto però è certo: è una somma che non viene richiesta in altri porti e che quindi rende poco competitivo il nostro scalo.
Del resto anche l’accordo fatto a suo tempo con la società che si occupa del trasporto bagagli non ha più senso, viste anche le nuove disposizioni in materia di sicurezza. Tanto è vero che lo stesso presidente dell’Authority Giannini, nella sua relazione allegata al bilancio di previsione del 2005, rileva che bisogna eliminare tale servizio, prevedendo un nuovo soggetto al quale affidare l’assistenza passeggeri.
Ma la riduzione di tutti questi costi aggiuntivi è fatto prioritario per il porto di Brindisi, se lo stesso Presidente nella predetta relazione riafferma questo principio.
Oggi, quindi, in un marasma di tariffe, di balzelli di servizi che in realtà non si possono più fare, di previsioni di entrate che sono, a dir poco, ottimistiche, il nostro porto è stato portato al collasso e nessuno ha il coraggio di ammetterlo e di rinunciare a balzelli e percentuali sui quali sarebbe ora che se ne verificassero la leggittimità e soprattutto la regolarità fiscale e giuridica.
di Mario Scotto Redazionale Puglia Tv
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