Brindisi, 03/05/2005

Edipower: non c'è da stare tranquilli

Il tavolo tecnico di venerdi prossimo sulla vicenda Edipower rischia di lasciare l’amaro in bocca a piu’ di qualcuno.
Il piano transitorio che dovrebbe consentire di far ripartire al centrale Edipower infatti ha parecchi lati oscuri e soprattutto sembra che non possa fare a meno di una parte del carbonile che oggi e’ indisponibile perche’ sotto sequestro.
Il vero problema era ed e’ rimasto lo stesso: del resto se si fosse potuto eliminare fin da tempo sia Enel che Edipower ne avrebbero fatto a meno. Fino a quando le centrali avranno bisogno del carbone in così grande quantita’ il problema era e restera’ il carbonile dove effettuare lo stoccaggio del combustibile.
Quindi cosi’ si giustifica il fatto che Edipower non abbia ritenuto di rinunciare definitivamente a ricorrere alla cassa integrazione.
Un opinionista locale, Vittorio Bruno Stamerra, ha anche sottolineato nei giorni scorsi che non era il caso di entusiasmarsi piu’ di tanto, riferendosi alle affermazioni un po’ trionfalistiche della settimana scorsa, quando si e’ riusciti ad ottenere solo un po’ di tempo da Edipower.
Il problema rimane inalterato fino a quando il carbonile non verra’ dissequestrato, magari anche parzialmente. Ed e’ questo forse il segreto, tra virgolette, di tutto quanto sta avvenendo in questi giorni.
Piani transitori, piani a medio e lungo termine, tavoli tecnici, tavoli politici, tutto e’ destinato a fallire se non si supera il semplicissimo dilemma dovuto al dissequestro, anche parziale del carbonile.
Non ci sono altri posti dove e’ possibile fare quello che si e’ sempre fatto nel carbonile. Ed allora? Ecco il vero dubbio di tutta la vicenda Edipower . Del resto se fosse stato possibile fare a meno del carbonile e ci fosse un altro sistema, perche’ Edipower avrebbe minacciato di ricorrere alla cassa integrazione?
Ed ancora, se tutto e’ risolto con l’accordo fra Enel ed Edipower, perche’ non annunciare di voler rinunciare definitivamente agli ammortizzatori sociali?
Stasera abbiamo ascoltato il parere di un tecnico che ha sempre contestato il sistema di trasporto del carbone e che ha anche indicato le strade, a suo tempo, per evitare che ci fosse poi l’intervento della magistratura a tutela del territorio.

Mario Scotto
Redazionale di Puglia tv, in onda nel tg del 03/05/05