Brindisi, 18/05/2005

Ambiente, carbone, gas: tre elementi che non possono essere divisi

Domani ci sarà un importante incontro aperto con l’assessore regionale all’ambiente Losappio.
Un incontro che una volta tanto non è organizzato con lo scopo di fare passerella ma, al contrario, per ascoltare proposte e, soprattutto, conoscere in modo più approfondito i problemi legati al sistema energetico locale.
Al di là degli sforzi bizantini di alcuni nostri politici di far passare la teoria che ogni argomento ha il suo tavolo di discussione, è fin troppo chiaro che l’ambiente non può essere considerato una scatola a tanti scomparti: a seconda di ciò che interessa di più si apre una parte e si finge di non sapere cosa avviene in un altro angolo... e così via.
Ma la politica ed il politichese è un’arte così complessa che è meglio lasciarla a chi svolge quella attività: i cittadini vogliono risposte concrete:
- innanzi tutto se la quantità di carbone utilizzata da entrambe le centrali brindisine sarà diminuita, di quanto e, soprattutto, in quanto tempo.
- Poi vorrebbero stare tranquilli di poter vivere la loro vita, senza l’ansia di dover subire un mega- scoppio e magari un altrettanto mega- incendio.
- Ed ancora, ma forse chiedono troppo, di non essere nuovamente usati per interessi sovranazionali, senza che il loro territorio abbia alcun vantaggio.
Anzi!…. che i mega impianti siano installati lo stesso, malgrado i buoni propositi dei propri amministratori e poi non ci siano neppure i soldi per far nascere nuove imprese e produrre richezza e avere quindi un futuro migliore per i propri figli.
La situazione è confusa e si cerca, ad arte, di non confondere i tavoli per il rinnovo delle convenzioni con le società elettriche con quello più complesso del rigassificatore
Quando il Presidente Errico ha cercato di far capire come stanno le cose e cioè che non si può prescindere da un analisi globale del sistema energetico brindisino, è stato, per così dire, quasi obbligato a fare retromarcia.
In realtà tutti sanno che invece il sistema produzione di energia è collegato in maniera inscindibile al sistema di combustibile usato.
Dalle società produttrici di energia bisogna ottenere che ci sia una drastica dimuzione del carbone e, per far questo, occorre la trasformazione a gas.
Guarda caso questa esigenza si lega così inesorabilmente a quella di una grossa produzione di gas: per alcuni questa necessità significherebbe automaticamente presenza del rigassificatore a Brindisi, per altri non sarebbe così perchè la produzione del combustibile sarebbe assicurata dalla bretella Snam.
Al di la’ di queste questioni, che pure sono importanti, resta undilemma da sciogliere e cioè se le società produtrici di energia siano o meno disponibili a questi investimenti ed in che misura ma, soprattutto, se siano disponibili a guadagnare di meno.
Infatti il costo di produzione utilizzando il gas è molto (ma molto) più alto rispetto a quello del carbone. Il nodo di tutte le questioni è solo questo... tutto il resto rappresenta esclusivamente un modo come un altro per continuare sulla vecchia strada. Magari migliorando qualcosa ma, certamente, senza risolvere una volta per tutte il vero problema .
Fino a quando la produzione di carbone sarà quella attuale non ci potrà mai essere convenzione che tenga: l’inquinamento ci sarà e come. Senza contare il danno già fatto al territorio, alle falde, al nostro mare... Ma è meglio fermarsi qui !!!

Mario Scotto
dal Tg di Puglia tv del 18-05-05