Brindisi, 03/06/2005

Porto: E' impossibile parlare di chiarezza

Nell'area di Capobianco, oltre al rigassificatore, nella zona adiacente dovrebbero trovare alloggio, i serbatoi Pol della Marina militare italiana.
Tutto questo è oggetto di un accordo di programma, stilato dall'ex sindaco Antonino con la stessa Marina militare, grazie al quale fu allora possibile liberare l'area di Via Spalato con l'impegno di adibire proprio quell'area delle Pedagne, per i depositi Pol.
Il comandante della capitaneria di Porto di Brindisi, Angelino Cianci, proprio questa mattina ci ha confermato che non si è ancora dato seguito a quell'accordo di programma, ma che con buona probabilità si procederà in quel senso.
Una breve ricostruzione storica, ci fa ricordare che l'accordo di programma tra il Comune e la Marina militare, è precedente alla conferenza dei servizi che ha autorizzato la realizzazione del rigassificatore.
Corre il dubbio quindi, di come mai in sede di conferenza dei servizi a Roma, non si sia tenuto nel debito conto la vicinanza dei depositi di nafta della Marina militare.
Il problema sarebbe stato superato nella teoria, e questo è dimostrato dal fatto che in alcuni casi, nella documentazione che autorizza il rigassificatore non compaiono i pareri della Marina militare. Anche il comandante Cianci, questa mattina, ha fornito una risposta teorica e questa sarebbe giustificata dal fatto che la Marina militare, avrebbe fatto sapere che quei depositi sarebbero utilizzati e quindi riempiti di nafta solo in caso di eventi bellici, ammesso che poi vengano realizzati.
Ma come sempre, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, e una cosa è la situazione sotto l'aspetto teorico, altra sotto l'aspetto pratico. L'importante è che tutto passi attraverso la garanzia della sicurezza dei cittadini e quindi qualcuno dovrà assumersi le responsabilità del caso, affinchè poi nella pratica sia effettivamente così e che non si verifichi promiscuità nella vicinanza tra metano e nafta, come oggi già si verifica per lo scarico del gpl.
Nel piano di risanamento del '98 erano previsti una serie di interventi per la sicurezza durante queste attività portuali.
Peraltro era previsto lo spostamento del terminal gasiero proprio dove oggi è previsto che sia ubicato l'impianto di rigassificazione.
Insomma, parlare di chiarezza nel porto di Brindisi, diventa praticamente impossibile. Ognuno rincorre gli interessi personali senza tenere conto di quelli generali per una città che è già una bomba ad orologeria senza che peraltro esistano piani sulla sicurezza e sulla evacuazione, che speriamo non debbano mai servire.

Elda Donnicola
dal Tg di Puglia Tv del 03/06/2005

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