Brindisi, 25/06/2005
Gli impegni della CCIAA per la logistica
Realizzare la “partnership di programmazione” per l’intermodalità e la logistica per inserire il territorio brindisino e le sue infrastrutture nella catena logistica per il trasporto delle merci.
Il forte incremento del trasporto delle merci con container in atto in questi anni e l’esigenza di crescenti spazi portuali, la specializzazione delle navi, con conseguente sviluppo di catene specializzate nave impianto navale, l’assunzione di nuovi ruoli da parte delle infrastrutture portuali (ad esempio di piattaforma logistica), lo sviluppo dell’intermodalità, che richiede maggiore capacità di relazione con l’entroterra e una disponibilità di infrastrutture viarie e ferroviarie, pur essendo dinamiche di lungo periodo tuttora in corso, hanno reso molti scali tradizionali poco adatti alle nuove esigenze di movimentazione e stoccaggio delle merci, spesso proprio a causa della prossimità del porto al centro storico della città, per cui occorre leggere in maniera nuova la risorsa territorio, in particolare la disponibilità o meno di aree limitrofe portuali, che a seconda dei casi possono diventare un vantaggio competitivo o un fattore frenante per lo sviluppo di nuove attività di trasporto.
Il caso di Brindisi è singolare, possiede grandi aree retroportuali su cui avviare attività intermodali e di logistica, indispensabili per cogliere le opportunità che si offrono a Brindisi dal nuovo sviluppo e trasformazione del sistema dei trasporti mondiale in atto.
Ma per Brindisi, nonostante l’elevata presenza di infrastrutture, il territorio non riesce a sviluppare la sua vocazione trasportistica, per mancanza di piani di sviluppo finalizzati ad utilizzare le risorse pubbliche, per realizzare le infrastrutture di raccordo e di interfaccia fra porto, aeroporto e reti ferroviarie e stradali, in grado di utilizzarle in modo sinergico e per presentare un territorio attrezzato da offrire al mercato dei trasporti intermodali e della logistica.
La mancanza di moderne infrastrutture di trasporto capaci di favorire l’acquisizione di traffico intermodale e conseguenti attività di logistica delle merci, è un fattore negativo, considerando che il primo elemento di valutazione del livello di attrazione di un territorio da parte degli investitori è la presenza o meno di infrastrutture per il trasporto intermodale, a servizio di porti ed aeroporti, laddove presenti, senza considerare che lo sviluppo sinergico tra aree attrezzate per attività intermodale, piattaforme logistiche, porti ed aeroporti, integrate e organizzate, offre condizione di sviluppo economico ed occupazionale.
La realizzazione concreta di un progetto di un sistema di trasporti, che abbia in Brindisi il punto focale di un asse intermodale fra trasporti marittimi e terrestri che congiunga Italia, Europa e paesi del Mediterraneo, è stato il tema del Forum della Logistica svoltosi nei giorni scorsi ed organizzato dalla Camera di Commercio di Brindisi ed a cui hanno partecipato il presidente dell’Ente camerale Salvatore Tomaselli, il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, il vice presidente della Provincia Damiano Franco, il presidente dell’Autorità Portuale Luigi Giannini, l’amministratore delegato della “Cemat spa” Eugenio Muzio e l’assessore regionale ai Trasporti ed alle Infrastrutture Mario Loizzo.
L’intenzione dichiarata del Forum, dedicato agli addetti ai lavori e alle istituzioni, è stata quella di fornire risposte concrete e attuabili nel breve periodo.
Il Forum ha ruotato intorno ad un concetto tanto semplice quanto importante, “realizzare un progetto locale che diventa però un progetto globale”.
Il progetto locale è la messa in rete delle importanti infrastrutture di trasporto presenti sul territorio, facendo modesti interventi, quale la realizzazione della Piattaforma intermodale, che integra la rete ferroviaria e stradale al porto commerciale, rendendo possibile avviare sul territorio l’intermodalità. Il progetto globale è l’inserimento di Brindisi, grazie al completamento del progetto locale, in un sistema di trasporto intermodale internazionale, che attraverso la dorsale adriatica colleghi Brindisi e il suo porto ai corridoi intermodali del centro e nord Europa e attraverso l’autostrada del mare Brindisi-Igoumenitza, al corridoio greco Igoumenitza – Salonicco, che garantisce i collegamenti verso i balcani e la Turchia.
“La riflessione che si ricava dal Forum – afferma il presidente della Camera di Commercio Salvatore Tomaselli - è che per Brindisi è ormai vitale inserire il proprio territorio, con le strutture di base porto ed aeroporto, nel circuito del trasporto intermodale e della logistica, approfittando del riposizionamento dei traffici commerciali mondiali in atto in questi ultimi anni, che vede il territorio italiano come piattaforma naturale per gli scambi commerciali tra Europa, paesi dell’estremo oriente e paesi mediterranei. La presenza delle sole strutture di base ‘porto e aeroporto’, peraltro non attrezzate per acquisire traffico a valore aggiunto, non è più sufficiente per inserirsi nel nuovo circuito dei trasporti mondiale, che richiede la presenza di aree retroportuali attrezzate con terminali intermodali ferro-gomma-mare e piattaforme logistiche, per il completamento dei cicli produttivi delle merci.
E’ fondamentale, pertanto, costruire con gli enti locali e la Regione Puglia, una politica di intervento in grado di avviare concretamente la realizzazione delle opere di base del cosiddetto HUB interportuale, cioè l’insieme delle opere piattaforma intermodale, raccordi ferroviari e stradali che rendono le strutture di trasporto sinergiche tra loro, utilizzando le misure concretamente disponibili, quali la legge Obiettivo, i programmi Interreg e l’Accordo Quadro di Programma.
Ma questo intervento da solo non basta ad avviare processi virtuosi di sviluppo, occorre da subito, una volta chiarito l’obiettivo e l’indirizzo strategico del territorio, iniziare a costruire quel processo di organizzazione della catena di trasporto intermodale, che utilizzi l’HUB interportuale come catalizzatore fisico di attività economiche ed elemento di attrazione per i traffici, che trovano conveniente utilizzare il porto e le infrastrutture brindisine”.
Questo è stato l’altro tema affrontato dal Forum, la necessità da parte degli operatori che intervengono nel processo economico, di fare sistema ed organizzare una “partnership di programmazione” finalizzata a creare le condizioni di avviamento di nuove attività economiche legate al trasporto intermodale e alla logistica, basate inizialmente su singoli e limitati progetti, che possano far partire successivamente iniziative di più ampio respiro.
Nel Forum sono intervenuti i soggetti interessati a partecipare alla “partnership di programmazione” per lo sviluppo dell’intermodalità e la logistica, quali lo IAIS e la Cemat, già concretamente impegnati sul territorio, ognuno per il proprio ruolo, per realizzare gli elementi di base del sistema intermodale.
“Ma per sviluppare tutto il potenziale positivo del sistema territoriale brindisino – ha concluso Tomaselli - bisogna fare di più: occorre necessariamente coinvolgere tutti gli operatori, integrarsi e far parte di un progetto comune e condiviso di sviluppo, definito negli obiettivi e nelle strategie”.
COMUNICATO STAMPA CCIAA DI BRINDISI |