Brindisi, 28/07/2005

Litoranea come il deserto del Sahara

Ogni anno i telespettatori di Puglia Tv ci invitano a portare le nostre telecamere sulle spiagge della litoranea. Ogni anno per lo stesso motivo: cumuli di immondizia che stagionano per la presenza dei bagnanti in quelle poche, pochissime spiagge libere che non sono gestite da qualche privato.
Lo stato in generale della nostra litoranea è indietro almeno di una decina d’anni o forse più. Chi dei nostri telespettatori non si è trovato a fare una passeggiata la sera sulla strada limitrofa alla costa che porta fino ad Apani e non gli è capitato di paragonarlo a qualche spiaggia del Salento o delle vice Torre Lapillo o Porto Cesareo?
Poche luci, nessun locale, nessun luogo dove d’estate i brindisini possono passare le serate vicino al mare. I lidi sempre gli stessi, forse da cinquant’anni per una impostazione delle ferie estive invariate da sempre.
Se il Salento, ma tutti i lidi italiani oramai, si contraddistinguono per la presenza di attrezzature che consentono la fruizione delle spiagge a tutti, con la presenza di centinaia di ombrelloni, cabine fruibili a tutti i bagnanti e così via, a Brindisi si persegue la strada di sempre, rimanendo attaccati alle cabine che d’estate diventano vere e proprie seconde case, appannaggio di sempre pochi rispetto alla moltitudine di coloro che la cabina non ce l’hanno e che non sanno dove andare a farsi la tintarella.
Quello che manca è proprio la capacità imprenditoriale e il coraggio di chi gestisce con concessioni decennali le spiagge di Brindisi che ogni anno presentano i lidi ai loro clienti sempre nello stesso stato: magari qualche intervento riparatore dei danni della stagione invernale, ma cabina a parte nessun altro servizio in termini di intrattenimento o altro.
Basterebbe che almeno uno dei gestori dei lidi avesse il coraggio di cambiare con una impostazione diversa, fatta da centinaia di ombrelloni, intrattenimento per i bagnanti nel corso della giornata magari con acquagim o balli di gruppo tanto in voga, perché si possa avere il cosiddetto fenomeno della emulazione e quindi che anche gli altri possano modernizzarsi. Brindisi è sempre una città sui generis.
Anche la Grecia, la cui economia è indietro di una decina d’anni rispetto a noi, ha impostato in questo modo la gestione delle sue spiagge, ma noi no, ci mancherebbe altro. Abbiamo le spiagge, ma nessuno è in grado di sfruttarle adeguatamente.
E ritorna il tormentone di sempre: Brindisi è la città dalle grandi potenzialità. Peccato che nessuno sia in grado di sfruttarle.

Testo di Elda Donnicola
da Tg di Puglia tv del 28.07.2005

WWW.PUGLIATV.COM