Brindisi, 09/09/2005

Continua l'impegno della CCIAA per il traffico container nel porto

Il sostanziale fallimento dell’attività di movimentazione di containers svolta nel porto dalla società Brindisi Terminal Italia ha indotto la Camera di Commercio di Brindisi, d’intesa con gli operatori portuali, a convocare un incontro svoltosi stamani presso l’Ente camerale, alla presenza del presidente Salvatore Tomaselli, del presidente dell’Autorità Portuale Luigi Giannini e di una nutrita rappresentanza di imprese portuali, agenti marittimi raccomandatari e di spedizionieri.
Nell’intervento introduttivo, Tomaselli ha ribadito che è necessario prendere atto del totale mancato raggiungimento degli obiettivi, in termini di movimentazione di TEU, che la società si era posta all’atto del rilascio della concessione di un’ampia area del molo commerciale di Costa Morena.
Tutto questo pone degli inquietanti interrogativi sul futuro occupazionale dei dipendenti della BTI e sulla finalizzazione degli investimenti effettuati. “Nonostante la presenza di così tanti elementi di negatività – ha affermato il presidente dell’Ente camerale – ritengo che un terminal containers possa avere ancora un ruolo a Brindisi.
Ne sono convinto anche per il gran numero di containers che, secondo le stime, saranno movimentati nel Mediterraneo nei prossimi dieci anni, nonché per la disponibilità di aree retroportuali che altri porti non hanno e che costituisce di per se un elemento di ricchezza. Per invertire la rotta, però, occorre un nuovo protagonismo degli imprenditori locali, nelle forme che riterranno più opportune ed in perfetta autonomia”.
Due le ipotesi formulate da Tomaselli: la prima consiste nella definitiva chiusura di ogni rapporto con l’attuale concessionario, in maniera tale da rendere nuovamente fruibili le aree di Costa Morena Ovest. La seconda ipotesi riguarda, invece, la possibilità di revisione dell’attuale concessione, sottoponendola ad un sostanziale ridimensionamento. Il tutto, in presenza anche di una riformulazione della compagine sociale di BTI, magari con il coinvolgimento diretto di imprenditori locali.
Nel suo intervento il presidente dell’Authority Giannini ha ribadito l’utilità dell’iniziativa assunta dalla Camera di Commercio. Nel merito della questione, invece, ha reso noto di aver avuto dei contatti nelle ultime ore con il legale della Brindisi Terminal Italia da cui ha appreso che ci sarebbe un operatore internazionale disposto a svolgere un ruolo di primo nell’ambito dell’attività terminalistica nel porto di Brindisi, sia pure con il parallelo coinvolgimento di imprese locali. Giannini ha sostenuto di non conoscere il nome di tale operatore.

Una posizione estremamente critica nei confronti della BTI e del socio di maggioranza “Malta Freeport” è stata espressa da tutti gli operatori portuali intervenuti nel dibattito, i quali hanno posto l’accento sui danni subiti dal porto di Brindisi nei cinque anni in cui le aree di Costa Morena Ovest sono rimaste desolatamente vuote, con la conseguente mancata possibilità di utilizzo per altri traffici portuali. Per gli intervenuti condizione essenziale per un rilancio dell’attività terminalistica è che la stessa possa svolgersi sui nuovi piazzali di Costa Morena Est.
Necessario, inoltre, rivedere tutti i vincoli che rendono complesso l’accesso nel porto da parte di navi che superano i duecento metri di lunghezza.
In tal senso, Giannini ha garantito che nei prossimi giorni organizzerà un incontro alla presenza del comandante della Capitaneria di Porto, finalizzato proprio ad una eventuale revisione di tali vincoli.
Il presidente Tomaselli ha concluso i lavori, annunciando la convocazione di un incontro con i vertici della BTI, in maniera tale da conoscere le reali intenzioni della società in relazione al futuro del terminal ed all’effettiva esistenza di un nuovo partner commerciale. A tale incontro saranno nuovamente invitati gli operatori portuali brindisini.

COMUNICATO STAMPA CCIAA BRINDISI