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Brindisi, 24/10/2005
Termovalorizzatore: Ferrarese attacca Vendola
Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma di Massimo Ferrarese, presidente Assindustria Brindisi.
“Gli impegni assunti sono obblighi morali e vanno rispettati”. Con queste parole il Presidente degli Industriali Brindisini, Massimo Ferrarese, interviene in merito alle manifestazioni che i lavoratori della ex EVC stanno tenendo presso la sede della Regione Puglia.
“Si capisce bene – dice Ferrarese – che questi lavoratori si sentano presi ancora una volta in giro se, tanto per cambiare, si continua a promettere senza poi agire concretamente”.
La questione alla quale si fa riferimento è quella della realizzazione del nuovo impianto di termovalorizzazione che dovrebbe sorgere in area brindisina e che consentirebbe di risolvere diversi problemi del territorio tra cui il completamento del ciclo dei rifiuti, ma soprattutto la creazione di numerosi posti di lavoro e dunque un reddito per decine e decine di famiglie.
“Non è possibile – continua Ferrarese – che problematiche già affrontate più di un anno fa proprio presso la sede di Assindustria Brindisi e risolte con l’accordo congiunto dell’Amministrazione Provinciale, dell’Amministrazione Comunale, dei Parlamentari, dei Consiglieri e degli Assessori Regionali, delle Organizzazioni Sindacali e degli stessi Industriali restino ancora disattese a seguito di una posizione incomprensibile assunta da autorevoli esponenti della Giunta Regionale in merito al tema della gestione dei rifiuti”.
“Finalmente, come accade di rado, la politica locale e non, nei suoi diversi schieramenti, storicamente in disaccordo perchè arroccata su posizioni meramente ideologiche, è stata unita nell’affermare l’interesse della crescita del territorio e l’interesse dei lavoratori, dando il suo parere positivo alla realizzazione dell’impianto, ma soprattutto dimostrando che ci sono interessi super partes per i quale vale la pena stare insieme. Lasciare l’opera incompiuta significherebbe non rispettare gli impegni presi e, dunque, perdere credibilità nei confronti di tutti”.
“Non si può più attendere. Chiediamo una soluzione positiva ed immediata della questione: solo in questo modo potremo ancora continuare a credere nelle Istituzioni”.
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