Brindisi, 12/02/2003

Brindisi Nord in riserva, poi la camera fa dietro front, forse.

Infervorata e contradittoria seduta alla Camera, quella di ieri, sul destino di Brindisi Nord e delle altre centrali che non hanno rispettato i limiti ambientali fissati per legge (Porto Tolle in provincia di Rovigo e San Filippo del Mela in provincia di Messina).
Dapprima, a sorpresa, e' stato approvato un emendamento presentato da Luca Bellotti (An) per il quale le centrali in questione venivano inserite nella riserva strategica cioč utilizzabili solo in casi eccezionali per evitare soluzioni di continuita' nella copertura del fabbisogno energetico.
L'emendamento avrebbe significato chiusura immediata delle stesse ed evidenti ripercussioni sull'assetto occupazionale, tant'č che lo stesso relatore del decreto, Basilio Germaną (FI), ne aveva chiesto il ritiro.
Dopo questo evidente incidente di percorso per la maggioranza e l'immediata protesta di gran parte dei parlamentari, č stato approvato - col voto contrario dell'opposizione - un altro emendamento che attribuisce al Governo la facoltą di valutare di volta in volta gli estremi per la sussistenza dei «motivi eccezionali di attivazione» delle tre centrali.
Pertanto da oggi spetta esclusivamente all'organo centrale la decisione sull'esistenza di Brindisi Nord. E' stato inoltre abrogato l'art. 4 bis, proposto poche settimane orsono dai Senatori Stanisci (DS) e Specchia (AN), che prevedeva l'attivazione del ciclo combinato (metano) a Brindisi-nord entro il 2004. Ad oggi la proprietą delle centrali ha il solo obbligo di realizzare le opere di ambientalizzazione.

Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi