Brindisi, 01/12/2005
Albano (DS): “la maggioranza comunale si ostina a non leggere i veri problemi di questa città”
L’altra sera in consiglio comunale si è consumata l’ennesima delusione dovuta al fatto di aver inutilmente atteso di capire le ragioni per cui il sindaco e la sua maggioranza di centro destra, avevano deciso la rimodulazione degli assessorati e la sostituzione di quattro assessori, dopo che ci era stato sempre opposto che tutto andava bene e che le nostre critiche alla loro attività erano infondate e strumentali.
Hanno voluto farci intendere che un simile stravolgimento doveva essere considerato normale routine, che si spiegava da se, con la semplice constatazione della esistenza dei numeri e che non era necessario attardarsi a verificare l’esistenza del collante della comune prospettiva politica, progettuale e programmatica, nonostante le frequenti, e non ancora del tutto sopite, dissonanze interne alla loro maggioranza, alimentate da questioni di …….“visibilità”.
Allora è evidente che non era mai stato sincero il loro proposito di rinnovamento e di rinascita della politica di questa città, considerato che la traduzione pratica è subito degradata al rango di operazioni di piccolo cabotaggio, di facciata, di scarso profilo politico, portatrice di interessi esclusivamente soggettivi, che ripropone in maniera prepotente e porta al centro del dibattito politico di questa città, il tema della inadeguatezza amministrativa e progettuale di questa maggioranza, spesso muta e assente.
Il dramma di questa città è che, a dispetto dei fatti, tutti vogliono avere contemporaneamente ragione e anziché porsi su un più alto livello di riflessione politica, per poter analizzare ed affrontare adeguatamente i problemi che abbiamo di fronte, si esercita a demonizzare gli avversari con atteggiamenti intolleranti ed insofferenti perché dissentono, con cognizione di causa, dalle loro idee e dai loro progetti.
Bisogna allora ribadirli questi fatti: la città sta morendo, e responsabile di questa situazione economica e sociale è anche una classe politica di maggioranza comunale che si ostina a non leggere i veri problemi di questa città che dovrebbero determinarla a cambiare rapidamente rotta, perché non credo che abbiamo molto tempo a disposizione.
Invece si attardano a discutere di organigrammi, si deliziano a rivivere nella mente l’esaltazione di un convegno, di qualche manifestazione e di contatti internazionali, che non mi sembrano aver prodotto alcun risultato positivo, e intanto non si avvedono che la città, il lavoro, l’industria, l’ambiente, l’agricoltura scivolano rapidamente sul piano inclinato del declino.
La verità è che la coperta del rigassificatore e del water front si sta rivelando ormai troppo corta per coprire i problemi della città che, finita l’euforia della visione e del miraggio, comincia a temere per il proprio sviluppo e per le proprie reali prospettive.
Molti parlano di porto e quasi nessuno sembra accorgersi che intanto è scomparso dallo scenario nazionale ed internazionale delle più importanti vie di traffico marittimo, a beneficio di altri porti pugliesi. Nessuno sembra accorgersi o fa qualcosa per contrastarne la perdita di competitività e che la tanto decantata polifunzionalità è compromessa dalla sempre più elevata presenza di navi di carbone che ha raggiunto livelli, non solo intollerabili per l’ambiente e la salute, ma incompatibili con qualsiasi altra e diversa attività portuale.
Prendere atto di questa realtà significa acquisire la consapevolezza della necessità strategica di liberare il porto dal carbone e della conseguente urgenza di lavorare per la realizzazione di un porto industriale.
Come si può ragionevolmente fare affidamento sul progetto di water front, fiore all’occhiello di questa maggioranza, che scomparso dal dibattito politico culturale di questa città, non riesce a superare la connotazione, piuttosto vaga, proposta in sede di convegno?
Se, come si dice,una amministrazione si qualifica per le scelte e che dalle scelte riuscite e non riuscite dipende il giudizio che si da al suo lavoro, allora mi chiedo quale giudizio si possa emettere, per questi primi 17 mesi di attività di questa amministrazione, se mancano elementi significativi che possano essere riferiti alle scelte ed ai progetti riferibili concretamente ad essa?
Come può essere certamente qualificata mentalità dietrologica, o atteggiamento critico ad ogni costo, la constatazione che il comune è quasi completamente assente da oltre due anni dal mercato dove si reperiscono i fondi comunitari dei quali altre città hanno abbondantemente beneficiato?
Io non riesco, per quanti sforzi faccia, a percepire la terra promessa, quella che 17 mesi veniva definita la nuova identità della nostra città, crocevia di idee, di progetti, di opere pubbliche e private idonee a conferire l’immagine di città turistica, moderna, dinamica, operosa, crocevia di tanti itinerari suggestivi, perché io, attualmente, vedo solo una città che vive continuamente tante situazioni reali di disagio, per la soluzione delle quali non è umanamente possibile, nonostante quella che al palazzo viene chiamata creatività innovativa, aspettare i prossimi 30 anni.
Vincenzo ALBANO Comune di Brindisi
Gruppo Consiliare
DEMOCRATICI DI SINISTRA
|