Cisternino, 02/12/2005

Convegno: "la riforma Moratti per una scuola che cambia"

Giovedì 1 dicembre nella Sala Consiliare di Cisternino si è svolto un incontro-dibattito sulla riforma della scuola patrocinato dalla Fondazione Liberal e discusso dalla Dirigente Scolastica Prof.ssa Franca Simini Gennari e dal Segretario Provinciale della FLC-CGIL Amedeo Montagna.

Le conclusioni sono state affidate all'Onorevole Avv. luigi Vitali, Sottosegretario di Stato alla Giustizia. Ad aprire il confronto su un tema caldo come quello della riforma della scuola è stato il Prof. Giuseppe Moggia. Presidente Provinciale Fondazione Liberal, che da dieci anni opera sul territorio con un obiettivo preciso, quello di rafforzare il rapporto tra liberali, cattolici e laici per una sfida ontologica e culturale di armonizzazione. Il tema dell'educazione che trascende da dogmi o da opinioni politiche è il punto di partenza per aprire un confronto e trovare una soluzione comune.
La Riforma della scuola, senza dubbio necessaria, come ha espresso l'Onorevole Vitali, si adegua alle evoluzioni e va al passo con i tempi proponendo un'idea innovativa, quella di porre l'alunno al centro del sistema, adeguando ad esso programmi e metodologie d'insegnamento evolute e in sintonia con gli impulsi che provengono dal mondo esterno.
Il tema della riforma è stato analizzato dal punto di vista della scuola e da quello della comunità. La dirigente scolastica Prof.ssa Franca Simini Gennari con la grinta, la passione e la professionalità che la dinstinguono ha evidenziato come solo il 14% dei docenti conosce ed ha approfondito il tema della riforma, che pur con delle sfumature da perfezionare, definisce una riforma necessaria ed attuale, che investe globalmente tutta l'impalcatura scolastica, una legge, quindi, che si colloca in un contesto europeo e risponde a dei bisogni reali come quello della qualità delle conoscenze.
L'idea di una scuola come azienda e di un dirigente scolastico come un imprenditore, per la Prof.ssa Simini Gennari vuol dire responsabilizzare dirigenti e docenti che avrebbero potere decisionale ma anche e soprattutto responsabilità delle loro scelte. La possibilità, poi, di introdurre nelle scuole uno spazio specifico relativo al territorio di appartenenza è un modo per salvaguardare, nel mondo globale, la propria identità e le proprie tradizioni.

Alla tesi della Prof.ssa Simini Gennari si è affiancata quella del Segretario Provinciale della FLC-CGIL Amedeo Montagna che ha sottolineato come la Riforma della scuola coinvolga tutta la collettività, dalle famiglie, agli alunni, ai docenti e che, seppur necessaria, presenta dei lati oscuri e genera perplessità. La mancanza di fondi, infatti, potrebbe essere un primo deterrente alla buona esplicazione della riforma, senza dimenticare che sussiste un grave pericolo riguardo la certificazione dei titoli di studio e la conseguente paura che un titolo scolastico conseguito nella regione puglia non valga al di là di essa.
Non bisogna dimenticare che la Riforma Moratti si colloca all'interno della riforma del mercato del lavoro con l'introduzione del nuovo sistema scolastico del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione fino al conseguimento di una qualifica.

Dal compimento del quindicesimo anno di età, quindi, i diplomi e le qualifiche relativi al secondo ciclo di istruzione si possono conseguire in alternanza scuola-lavoro o attraverso il contratto dell'apprendistato. Saranno le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, d'intesa con il Ministero del lavoro e delle politiche Sociali e del Ministero dell'Istruzione a regolamentare il contratto, definendo la qualifica professionale e le modalità per conseguirla.
Il rischio, quindi, è proprio quello di avere diverse qualifiche a seconda della Regione in cui 'Apprendistato venga svolto, con una maggiore difficoltà di collocamento dei giovani nel mondo del lavoro.
La riflessione finale è che al di là di tutte le riforme, le opinioni e i dibatti, bisogna ricordare sempre che al centro ci sono le nuove generazioni per le quali lo stato si preoccupa, come è giusto, di perfezionare sempre più la loro conoscenza e di condurle al conseguimento delle qualifiche più elevate, ma si dimentica di creare i presupposti e le basi affinchè queste possano inserirsi nella maniera più adeguata nel mondo del lavoro.