Mesagne, 16/12/2005

Piazza dei Commestibili: recupero e riqualificazione del centro storico cittadino

L’Amministrazione comunale ha avviato l’operazione di riqualificazione di piazza “Dei Commestibili”, fulcro nevralgico dell’economia territoriale del passato ma anche identità e memoria attuali dell’antico centro urbano mesagnese. Questa operazione, avviata con procedure affini ai più moderni progetti di riqualificazione urbana del panorama internazionale, sostiene e rilancia la strategia più ampia di recupero e riqualificazione del centro storico cittadino, nel quadro dei programmi di sviluppo dell’intero contesto economico e territoriale.

L’approccio innovativo che si è scelto per l’intervento in questione è quello del “progetto urbano”, una nuova metodologia di intervento attuata in questi ultimi anni nelle realtà più innovative d’Europa. Questa modalità d’intervento proposto dall’Arch. Simonetta Dellomonaco utilizza e sperimenta a livello locale, modelli di progettazione già avviati in Francia, ponendo una particolare attenzione alla progettazione partecipata o “partenariato” come spesso viene definito, al fine di rendere immediatamente utilizzabile l’opera recuperata. L’intervento si inserisce nella linea di progetti sperimentali sostenuti e promossi dall’Assessorato LL. PP. e dall’ing. Rosabianca Morleo, dirigente dell’ufficio lavori pubblici e responsabile generale del progetto. Un approccio similare, nella sua accezione sperimentale era, infatti, già stato condotto dallo stesso ing. Morleo nella fase di coinvolgimento dei privati con appositi bandi pubblici nei Contratti di Quartiere II.

Per capire cos’è il progetto urbano riportiamo una intervista all’arch. Simonetta Dellomonaco.
Che cosa è il progetto urbano?
Intanto occorre fare una premessa: questo tipo di progetti prevedono per la loro riuscita il lungo periodo sul piano strategico e l’area vasta sul piano delle ricadute economiche. In un progetto urbano non si può prescindere dall’ambito socio- economico in cui si opera e quindi non può non accostarsi al metodo della progettazione partecipata. Un intervento di tale portata deve necessariamente far confluire apporti da più interlocutori economici e non può contare solo sulle risorse economiche dell’amministrazione locale, pena l’esclusione sul piano della competitività territoriale.
Se vogliamo tentare di definire concettualmente il progetto urbano potremmo dire che“progetto urbano” è l’insieme delle azioni condotte su un determinato luogo del territorio, caratterizzate da una serie di interventi strategici di sviluppo, aderenti alla realtà locale e attenti a consolidare le vocazioni di un’area. Inoltre, rappresenta una complessa metodologia d’intervento in ambiti territoriali le cui problematiche sono molto articolate e non possono essere risolte solo con l’urbanistica “regolamentativa”.
Il fine del progetto urbano è quello della rigenerare “pezzi di città” elaborando contenuti provenienti da discipline diverse quali la sociologia, l’economia, l’ambiente, la salute, a sostegno chiaramente dei concetti fondativi dell’architettura e dell’urbanistica. L’attuazione di questi propositi avviene per mezzo d’interventi mirati nell’habitat urbano, ovverosia riqualificazione di spazi pubblici, inserimento di nuove attività e riorganizzazione di quelle esistenti, attrezzature pubbliche, inserimento di elementi di alta qualità architettonica, ridistribuzione degli assi e percorsi viari, aree pedonali, parcheggi ecc.

Perché si è scelto di applicare il metodo del progetto urbano a ”Piazza Commestibili”?
Questa piazza rappresenta per Mesagne un nodo focale, un punto di svolta, un trait d’union tra la storia e il futuro del luogo. Un tempo, infatti, il mercato rappresentava il cuore pulsante dell’economia del paese, il centro di aggregazione e coesione sociale, un luogo che dava sicurezza e stabilità agli abitanti.
Grazie alla sua posizione topografica, al pregio storico-architettonico e soprattutto della permanenza nella memoria degli abitanti, questo sito presenta le potenzialità necessarie a comporre un nucleo determinativo per il rilancio effettivo dell’intero centro storico nella vasta scala territoriale, in corrispondenza anche delle necessità oggettive d’intervento che il sito pone. Piazza dei Commestibili inoltre pone all’attenzione una questione importante: cosa fare dell’econoimia locale? Come confrontarla con quella di più ampio raggio? Se è vero che la grande distribuzione è al giorno d’oggi una realtà imprescindibile, è vero anche che questa va “umidificata” a livello locale proprio dalla riattivazione di alcune dinamiche economiche endogene, senza le quali vivremmo inesorabilmente in una specie di città senz’anima. Dunque, così come è stato in passato in passato questo luogo storico, denso in sé di aspettative, diventerà un centro di attività: commerciali e turistiche, di servizi e di un importante contenitore culturale, potenziato e supportato da una rete di infrastrutture e sistemazione di spazi pubblici, volti a dare risalto e prestigio all’intera operazione.
Infine, tecnicamente Piazza dei Commestibili, presenta una delle caratteristiche principali per l’applicazione della metodologia del progetto urbano, ossia quella di essere un’area dimessa da riconvertire in cui lo stato catastale degli immobili è quello di patrimonio dell’Ente Pubblico.

Il Progetto prevede anche l’attivazione di importanti partnership, tra cui quella con l’APUR (Agenzia Urbanistica di Parigi) e l’ANCSA (Associazione Nazionale Centri Storici Artistici).
Ci avvarremo dell’aiuto di professionisti francesi provenienti da importanti esperienze di questo genere, sia nazionali, sia internazionali. All’occorrenza saranno invitati a prendere parte ad un tavolo di studio, personalità eminenti del mondo dell’architettura e dell’urbanistica. L’ANCSA che conta tra i suoi annali la partecipazione dei più importanti architetti-urbanisti del panorama europeo, L’APUR che è titolare dei più prestigiosi progetti urbani operati sul panorama mondiale a partire chiaramente dalla consolidata esperienza parigina, così come altri professionisti del settore, saranno chiamati a partecipare a dibattiti e conferenze da noi organizzati, al fine di instaurare uno scambio o gemellaggio, che possa essere un prezioso contributo al nostro sviluppo, sociale, economico, culturale.

Quali sono le ricadute positive di un simile intervento?
Innanzitutto sono da ricercarsi nelle relazioni e negli scambi con luoghi e città con cui condividere questo genere di esperienze, amministrazioni, associazioni, università , enti pubblici in Italia e all’estero ma anche nel coinvolgimento dei cittadini in un progetto che riguarda innanzi tutto la vita collettiva di Mesagne e il recupero di una dimensione umana dello spazio abitato, nel rilancio nel futuro, di un gesto condotto e voluto a partire da un’esigenza di qualità (non solamente economica) della vita.

Il progetto di Piazza Commestibili verrà condotto dando una grande rilevanza al coinvolgimento dei cittadini. Quali iniziative sono previste al riguardo?
Il primo appuntamento riguarda l’invito ai cittadini a recarsi presso il chiostro del palazzo municipale e depositare le proprie impressioni, valutazioni, esigenze ecc. nell’ambito dell’intervento sul sito, in uno spazio preposto proprio per l’occasione. Sono stati anche preparati dei questionari che verranno poi elaborati e i contenuti faranno parte, insieme al resto del materiale raccolto, di un tavolo di concertazione. Successivamente i cittadini saranno informati degli sviluppi attraverso un “work in progress” organizzato come mostra itinerante. Per la prossima primavera poi, prevediamo di organizzare una Mostra-Evento sui risultati del progetto urbano, durante la quale avrà luogo una esposizione didattica di esperienze raccolte “in campo” condotte dall’APUR a Parigi, in cui sarà messa in rilievo l’assonanza di intenti (socio-economici e urbani) condivisi con la nostra amministrazione. Nell’ambito della mostra organizzeremo una conferenza dell’APUR e dell’ANCSA nell’auditorio del castello di Mesagne a cui saranno invitati tutti i cittadini ma soprattutto tecnici, professionisti, operatori politici e università. Infine nell’intermezzo è prevista una mostra sul “Premio Gubbio” (sezione nazionale ed europea) istituito dall’ANCSA, con la partecipazione e coordinazione della professoressa arch. Paola Falini segretario del consiglio direttivo dell’ANCSA, che mette in luce tutti i più importanti progetti di riqualificazione dei centri storici operati in questi ultimi dieci anni.

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MeSAGNE
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