Brindisi, 03/01/2006

Confsal: "smorzare i toni della polemica"

L’accesa polemica tra Confindustria e Camera di Commercio da una parte e la Provincia dall’altra, scoppiata improvvisamente alla fine di un anno pesantemente negativo per l’economia brindisina, potrebbe rappresentare, se non riportato in binari istituzionalmente corretti, il preludio ad un 2006 pieno di contrasti.
La Confsal condivide la posizione di Provincia e Comune sull’insediamento del rigassificatore della Lng – erroneamente considerato da alcune organizzazioni sindacali come la panacea di tutti i mali occupazionali - che è, in verità, in netto contrasto con il nuovo modello di sviluppo che gli enti locali stanno, tra mille difficoltà, programmando. Apprezza gli sforzi per la stabilizzazione degli Lsu e dei lavoratori dei piani d’impresa ma è fortemente preoccupata per gli inspiegabili ritardi sulla stipula degli accordi con gli enti energetici che devono portare ad un graduale ridimensionamento della movimentazione di carbone. La Confsal ribadisce ancora la necessità di un porto industriale a Cerano per utilizzare il porto esclusivamente a fini turistici e per il traffico di passeggeri e container.
Ancora al palo, purtroppo, gli auspicati incontri con il Governo nazionale in ordine alle richieste di interventi sul territorio avanzate con il documento sottoscritto in Provincia l’11 novembre scorso.
Si è persa conoscenza dell’Accordo di Programma Quadro all’esame della Regione che, per quanto riguarda i quattro Contratti di Programma nel settore aeronautico, ha privilegiato l’Avio in piena crisi e tralasciato l’interessante progetto presentato dal consorzio IMA che consentirebbe una fonte di ricchezza e di una notevole crescita occupazionale.
Dall’altra c’è da considerare che Brindisi non ha, fatte salve alcune eccezioni, una classe imprenditoriale all’altezza della situazione e che sostanzialmente ha vissuto di commesse dai grandi insediamenti industriali e spera sempre, priva di capitali di rischio, che altri ne piovano dall’alto per continuare a sopravvivere.
La verità è che tutti – chi più, chi meno – hanno delle responsabilità in ordine al mancato sviluppo del nostro territorio: è ora, forse, di contare esclusivamente sulle nostre forze per risalire la china.
Quindi si smorzino i toni – è l’opinione della Confsal – perché così non si va da nessuna parte; ci si rimbocchi le maniche e ci si metta al lavoro attorno ad un tavolo istituzionale per affrontare le emergenze e discutere sulle attività future nel tentativo di trovare soluzioni condivise.

COMUNICATO STAMPA ANTONIO ACQUAVIVA - SEGRETARIO PROVINCIALE CONFSAL