Brindisi, 19/01/2006
De Giorgio (Cisl) attacca gli ambientalisti brindisini
Come al solito non è tardata la risposta, dei noti benestanti, benpensanti e “opinionisti” brindisini a difesa delle Istituzioni locali, nei confronti di questa organizzazione sindacale che nei giorni scorsi, in una conferenza stampa, non solo ha lanciato delle forti provocazioni, sul tema INVESTIMENTI ED OCCUPAZIONE, ma ha anche cercato di richiamare, su questi argomenti, alle proprie responsabilità il Sindaco, il Presidente della Provincia e tutta la classe politica brindisina.
Costoro non perdono occasione, pur di rendersi visibili, di far apparire all’opinione pubblica, attraverso la cultura del sospetto, che tutto ciò che riguarda l’industria è “manipolato da interessi e affari”.
Questi ultimi, invece di opporre ragioni tecnico scientifiche, su questioni quali rigassificatore e termovalorizzatore, si nascondono dietro l’etichetta di “ambientalisti” favorendo nei fatti, con le loro iniziative, la politica del carbone. Vien da chiedersi se, nella foga di rincorrere false chimere, si sia perso per strada il reale significato della parola ambientalista!
Questi signori sono consapevoli della gravissima crisi occupazionale del territorio, delle tante persone – loro concittadini - che sono in cerca di prima occupazione, ma l’unica cosa che sanno fare è esprimere nei loro confronti: solidarietà. Nobile sentimento, ma con la solidarietà non si mangia, non si pagano le bollette, le tasse, i debiti e non si mandano i figli a scuola...
I disoccupati brindisini, che di certo non vanno a lamentare il proprio stato di disagio nelle librerie, nei bar o nei salotti della città, bussano ogni giorno alla porta del sindacato ed hanno bisogno di fatti e non di parole! I disoccupati, in larga parte giovani di questa provincia, sono ormai stanchi di una politica impegnata a “discutere del sesso degli angeli”, chissà per quali fini, ma esigono concretezza!
Così, mentre si perde tempo prezioso nel “pettinare le bambole”, ed i cervelli e le forze migliori emigrano, non si è compreso che la CISL, nella conferenza stampa, ha sollecitato le Istituzioni affinché si realizzino nel più breve tempo le condizioni necessarie per dare risposte occupazionali.
Da troppo tempo si è in attesa di conoscere i piani di sviluppo che tardano a venire e non si può più attendere oltre in quanto, a breve, tutti saranno chiamati ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla gravissima crisi, dell’intero comparto industriale (chimico – metalmeccanico - edile e servizi), ormai irreversibile. Se questi settori, per la politica sono da smantellare lo si dica con chiarezza, ma allo stesso tempo si presentino alternative immediate.
Non si può smantellare un sistema economico, o rinunciare ad investimenti certi e concreti, per una idea ancora indefinita di nuovo modello di sviluppo per la cui realizzazione occorrono, se e quando riuscirà ad assumere forma, chissà quanti anni per essere realizzata.
Chi deve dare queste risposte?
Si ha come l’impressione che i rappresentanti delle numerose sigle pseudoambientaliste, che hanno sottoscritto il documento a difesa delle Istituzioni, vivano fuori dalla realtà.
La Cisl non disconosce l’impegno profuso e la sensibilità delle Istituzioni e dei suoi massimi rappresentanti nei confronti delle vertenze in atto, ma non si può vivere affrontando solo le emergenze e navigando a vista.
Quanto all’accusa di corporativismo, è la storia stessa della Cisl a smentirla, la sua autonomia e le lotte condotte in oltre 50 anni di storia! Strumentalizzare le preoccupazioni che provengono da attori distinti, con ruoli differenti, dell’economia locale è sinonimo di miopia. Se da parti storicamente contrapposte giunge lo stesso grido d’allarme è evidente che il problema è comune, per tutti.
Piero De Giorgio
Segreteria U.S.T. CISL
COMUNICATO UFFICIO STAMPA CISL |