Brindisi, 24/01/2006

AP: il progetto di recupero del seno di levante

Procedono speditamente i lavori di recupero dello storico Seno di Levante, nell’ottica di un ampliamento dell’offerta di servizi e di una maggiore ricettività dei suoi moli. Nei giorni scorsi si è tenuta, infatti, la consegna dell’area, per i lavori di restauro e di ristrutturazione -I° stralcio- del comprensorio demaniale della ex-stazione marittima e collegamento con la stazione traghetti Albania.

Un doppio rinnovamento, articolato in un intervento di restyling del vecchio corpo di fabbrica di epoca fascista e il recupero, già completato, del vecchio capannone Cianciola, in una prospettiva di sviluppo locale che parte dall’emergenza e dal risanamento urbano ed ambientale della città e del territorio brindisini e coniughi le tradizioni storiche, l’identità locale ed i meccanismi di sviluppo globale, come si legge nella relazione tecnica illustrativa del progetto di recupero della vecchia Stazione Marittima.

Il progetto definitivo, redatto dagli architetti Cosimo Contaldo e Maurizio Marinazzo, prevede la ristrutturazione della Stazione Marittima e in particolare della Sala d’aspetto-arrivi e il completo rifacimento dello stabilimento Cianciola, funzionalmente collegato alla prima. “Si è voluto incentrare il progetto - dicono i progettisti – sui contenuti e sulle idee di base della progettazione originaria di Rapisardi-Manzo. In questo senso, si inteso liberare la sala arrivi dalle superfetazioni al suo interno e ripristinare il passaggio a cannocchiale – spiegano gli architetti Contaldo e Marinazzo - fra la stessa sala ed il corridoio, connettendo così immediatamente anche visivamente i due paesaggi che i primi progettisti intendevano fondere attraverso la Stazione Marittima:quello urbano del centro storico e quello più propriamente ambientale del porto”.

Anche il collegamento fra Stazione Marittima e stabilimento ex Cianciola, quindi, alla luce di questa lettura, costituirebbe una reinterpretazione del progetto Rapisardi-Manzo, che prevedeva un proseguimento dell’edificio attraverso ballatoi e porticati, mai realizzati, nei quali dovevano essere dislocati i locali dei Magazzini Generali. Naturalmente, fanno sapere i progettisti, questa introduzione risponde oggi a nuove intervenute esigenze, prima fra tutte quella di creare nuovi percorsi pedonali per i viaggiatori in transito presso gli approdi della banchina del Seno di Levante. Un percorso, quindi, sarà realizzato in quota, in una struttura trasparente e delimitato ai lati da due ascensori panoramici, per dare migliore godibilità al contesto ed una diversa adeguatezza al movimento pedonale, differenziandolo dal traffico veicolare a quota di banchine. “Una soluzione di collegamento, quest’ultima, – dice il responsabile del procedimento l’ing. Caiulo – già peraltro prevista dalla progettazione preliminare e rispondente a ragioni di sicurezza, giustificate da una più accentuata politica di attenzione e di protezione nei confronti di siti strategicamente rilevanti, oltre che ad esigenze di miglioramento e di ottimizzazione del movimento passeggeri, mezzi e merci”.

“Proprio da questo livello superiore – anticipano gli architetti redattori della progettazione esecutiva – si potrà offrire ai passeggeri in transito una visuale di elevata qualità: i due porti, quello interno e quello medio, il centro storico con il quartiere Mattonelle e con il fronte sul porto, le Colonne della Via Appia e il Duomo, il Monumento al Marinaio d’Italia e non ultimo il ristrutturando ex Capannone Montecatini”.
Per quanto riguarda invece la sala arrivi della Stazione Marittima, è previsto il ripristino della funzione originaria, con un adeguamento alle attuali ed articolate esigenze del passeggero, che prevedono l’offerta di informazioni turistiche, culturali, logistiche e di assistenza, da fornire secondo le più evolute modalità tecnologiche. Il risultato sarà dunque una sala con diversi punti di sosta, zone lettura e angoli di svago ed un’area adibita a caffetteria. Nella zona superiore, parzialmente soppalcata, sarà collocata un’ampia area per la ristorazione.

Anche l’intervento sulle facciate risponderà ad una rilettura del progetto originario degli anni ’30, che voleva un rivestimento in mattoni e listelli di argilla per le parti superiori dei prospetti e lastre in pietra di Trani per il rivestimento dei pilastri e per il piano inferiore. Un’immagine, questa, che ci è pure attestata da cartoline e da foto d’epoca, precedenti agli interventi manutentivi compiuti negli anni ’70 del secolo scorso, con i quali i preesistenti rivestimenti furono sostituiti con una pitturazione del tipo plastico a tinta unica.
La progettualità destinata al recupero funzionale del Seno di Levante si arricchirà con la sistemazione dei piazzali ed il trasferimento della segnaletica stradale sia verticale che orizzontale, individuando così gli spazi destinati alle soste dei camions, delle vetture, dei mezzi portuali e di servizio pubblico nonché con interventi volti al miglioramento della visibilità dei cicli di banchina.

“Il recupero di questo importante e storico seno, risulterà di estrema importanza per il nostro porto”, ha detto Luigi Giannini in occasione della consegna delle aree per l’ultimazione dei lavori. E’ chiaro – ha detto il presidente dell’Autorità portuale - che tale apprestamento incrementerà la capacità ricettiva del porto “storico” di Brindisi, garantendo l’accosto a navi traghetto di dimensioni maggiori rispetto a quelle che le attuali banchine consentono di ormeggiare,valorizzando contestualmente anche quella parte della città che da sempre ha fatto affidamento sull’afflusso, specie estivo, dei passeggeri in attesa di imbarco.

E quanto ai tempi di completamento dei lavori, saranno anch’essi abbastanza veloci, come assicurano dall’ufficio tecnico dell’Autorità portuale. E’ stata già fissata una tabella di marcia - assicura il presidente Giannini - che dovrebbe essere rispettata senza problemi e che consentirà,con ogni probabilità, di ultimare i lavori entro la prossima stagione estiva.

COMUNICATO STAMPA
AUTORITA’ PORTUALE DI BRINDISI