Brindisi, 25/01/2006

Femca Cisl su rigassificatore e lavoratori ex Dow

Brindisi torna alla ribalta delle cronache nazionali grazie al freddo e alla penuria di gas, eppure i problemi di questa città sono noti da tempo ma nessuno se ne interessa.
Brindisi, i suoi amministratori ed i suoi cittadini non dicono no al rigassificatore. Dicono soltanto che vogliono decidere dove farlo. Il Governo farebbe bene ad intervenire per trovare una soluzione alternativa a Capobianco, far terminare lo scempio del riempimento di terra e cemento di una parte di mare e comunque non saremmo in grado da subito di dare risposta all'emergenza in atto. Il gas non si sostituirà al carbone, anzi sarà il contrario, essendo quest'ultimo fonte alternativa agli idrocarburi ed oltretutto conveniente. Sarà sempre più utilizzato, ma è importante come si brucia e come e dove verrà accatastato.
Intanto si parla di Brindisi e non si è in grado di dare risposte alle emergenze occupazionali che da tempo si discutono ed in particolare mi riferisco alla vicenda DOW.
Il 15 dicembre dello scorso anno in un ennesimo incontro al Ministero delle Attività Produttive si concordò che entro il mese di gennaio di quest'anno ci sarebbe stata una rinione per prorogare la mobilità ai lavoratori ex DOW. Sinora non vi è stata nessuna convocazione e i lavoratori rischiano di rimanere senza alcuna copertura. Eppure Errico e Mennitti, con la Regione, sono stati in grado di realizzare un "Protocollo d'Intesa Istituzionale" che impegna le imprese alla ricollocazione di questi lavoratori e proprio tale protocollo darà la possibilità di prorogare la mobilità. Mi chiedo che fine abbia fatto il "Consorzio Polimeri Brindisi" e l'accordo stralcio di programma sulla chimica che prevede un finanziamento di 50 milioni di Euro? Io spero che il Ministro Scajola ne sappia qualcosa. A luglio dello scorso anno promise che entro settembre avrebbe concluso il tutto!
Almeno l'Associazione degli Industriali ci dica dove è finito tale Consorzio, oppure le loro associate e quelle degli artigiani sanno di questa opportunità?
Molti lavoratori pensavano bene che fosse solo uno specchietto per le allodole e chi, come me, ha creduto in questo progetto, nella possibilità che a Brindisi si potessero realizzare attività anche diverse da quelle energetiche, ahimè si deve ricredere!
Ora questi stessi lavoratori che sperano in una immediata ricollocazione non vogliono perdere questa opportunità realizzata con il Protocollo di Intesa e chiedono al sindacato di sostenere questo percorso a tutela della loro professionalità e del loro futuro.
Il Governo deve obbligare chi ha chiuso gli impianti del petrolchimico a lasciare le aree disponibili per altre attività e le bonifichi in modo da consolidare nel tempo le attività presenti, in modo che non si vada a colmare altri pezzi di mare a dispetto del territorio e dei suoi cittadini.

Mimmo Cucci
FEMCA-CISL