Brindisi, 14/02/2006

Penta (Cisl): "Sistema sanitario poco effieciente e ampia burocrazia"

Molti cittadini quotidianamente vengono a sfogarsi nelle nostre strutture sindacali e patronali per il malessere della sanità pubblica. Oggi con il riordino delle strutture ospedaliere le degenze ospedaliere si sono ridotte al massimo, le unità lavorative sono insufficienti, il lavoro assistenziale viene effettuato il più delle volte da familiari o da volontari.
Ad aggravare la situazione è stata la riduzione delle strutture ospedaliere nei comuni limitrofi che ha portato al collasso le strutture esistenti: il maggiore afflusso di assistiti, nelle poche strutture ancora attive ha prodotto come conseguenza sia l’affollamento del Presidio del Pronto Soccorso dell’Ospedale Perrino - che necessiterebbe, pertanto, di altri ambulatori - sia l’immediata dimissione dei pazienti che sono trattenuti nella struttura giusto il tempo necessario per essere sottoposti a cure o ad interventi ed essere dimessi dopo pochi giorni. Quanto accade dopo le dimissioni non interessa più le Asl: sono i familiari e i volontari a farsi totale carico dell’assistenza dei pazienti non autosufficienti.
Il problema non finisce qui. Sappiamo benissimo che il paziente una volta uscito dall’ospedale deve con prescrizione medica eseguire una terapia che il più delle volte deve essere autorizzata dalle ASL. Notevoli sono poi i disagi per chi dimesso dall’ospedale ha la necessità di eseguire fisioterapia al proprio domicilio. I tempi d’attesa sono notevoli: la mancanza di personale non consente di rispondere tempestivamente a tutte le richieste degli assistiti.
L’assistito, allora, per evitare l’insorgere di complicanze, è costretto a ricorrere a strutture private non convenzionate e così, oltre il danno si consuma anche la beffa.
Le carenze nelle Asl non si fermano ai fisioterapisti ma si estendono anche agli altri settori: in particolare, è rilevante l’insufficienza di personale addetto al prelievo ematico con notevole gravità della realtà Brindisi - Tuturano. Sempre in tema di prelievi, abbiamo ricevuto ripetute sollecitazioni da parte di cittadini e iscritti in merito all’ubicazione del laboratorio di analisi cliniche del Presidio Ospedaliero di Mesagne, dove il personale addetto è costretto ad effettuare i prelievi nel landrone della scala, allorquando si tratta di pazienti non autosufficienti e impossibilitati a raggiungere i box per i prelievi. Ancora una volta le barriere architettoniche complicano la già precaria condizione dei disabili, ancor più se si considera che si tratta di una struttura preposta all’assistenza e alla cura dei pazienti che sono così costretti a ricorrere a strutture private.
Da non trascurare, poi, i lunghissimi tempi di attesa nel disbrigo delle pratiche assistenziali per i motivi sopra esposti. La burocrazia eccessiva non ha dato mai buoni frutti. Basti pensare che, per il ritiro della modulistica necessaria per ottenere l’assistenza domiciliare per i casi sopra citati vi è un solo responsabile che, spesso impegnato per lavoro, fa sostare il cittadino nei corridoi costringendolo ad una lunga attesa. Sarebbe più giusto e motivato se questo servizio fosse svolto da personale addetto allo sportello, poiché trattasi di semplice modulistica da far compilare dal proprio medico di famiglia e da riconsegnare all’Asl. Snellendo la macchina burocratica il cittadino impegnato ad assistere il proprio familiare potrebbe recuperare del tempo prezioso per il disbrigo di altre incombenze. Ci si augura che con l’attuazione del programma sui piani di Zona si possa realizzare quanto prima un progetto e un regolamento sull’assistenza domiciliare integrata più rispondente alle effettive esigenze di pazienti, eliminando almeno un po’ le brutture di questa “Assistenza”. Sempre in tema di piani di zona occorre ribadire la necessità di realizzare lo sportello unico d’accesso sia per una migliore gestione delle liste d’attesa sia per evitare che l’espletamento di normali pratiche assistenziali possa essere considerato un privilegio.
Non resta quindi che rivolgersi alle autorità competenti perché intervengano a favore della realizzazione di un sistema sanitario più sensibile alle esigenze dei non autosufficienti.

COMUNICATO STAMAPA A FIRMA DI ALDO PENTA - SEGRETARIO ALLE POLITICHE SOCIALE FNP - CISL