Imola, 14/02/2006

Arrestato brindisino per furto aggravato e continuato

Come una fiction. Dove i protagonisti in divisa aprono la valigetta, passano tutto ai raggi x, sudano, ma poi trovano sempre una soluzione.
E' andata cosė anche qualche giorno fa, con gli agenti della scientifica in piedi tutta notte e il ladro dietro le sbarre entro il pomeriggio. Un po' di fortuna ma soprattutto tenacia e intuito.
Cosė il giallo si č risolto in poche ore. Con un 32enne che ora si trova alla Dozza con l'accusa di furto aggravato e continuato in concorso. Tutto per un bottino che quasi fa sorridere: una penna stilografica in argento e 35 euro.
Riconsegnati al proprietario che venerdė sera aveva dato l'allarme al 113 facendo scattare l'indagine lampo.L'uomo, un dirigente d'azienda imolese, sta cenando con la moglie nel ristorante a due passi da casa. Tra una portata e l'altra gli squilla il cellulare. E' la suocera, agitatissima. Dice di aver sentito dei rumori. E' quasi sicura che qualcuno si sia introdotto nella loro villetta. Cena interrotta e corsa a casa.
Effettivamente una visita inattesa c'č stata. La camera da letto dell'anziana č a soqquadro. E qualcosa č fuori posto anche nella stanza del proprietario. La polizia arriva qualche minuto dopo la chiamata. Iniziano a guardarsi attorno e c'č un particolare che non torna. Nessun segno di effrazione.
Insomma, da dove sono entrati i ladri? E' a quel punto che il padrone di casa ha un dubbio. Entrando di corsa non ha trovato nell'auto il telecomando per l'apertura automatica del cancello. Va a controllare e si accorge che dalla vettura mancano anche le chiavi di casa. Certo resta da spiegare come mai non ci siano segni di forzature sulla macchina, ma la cosa deve essere andata pių o meno cosė. Il ladro trova in auto le chiavi della villetta. Nel baule, in una valigetta, ci sono anche documenti con l'indirizzo del proprietario. E' un invito a nozze.
Ma evidentemente la presenza della suocera in casa deve aver rovinato la festa. Probabilmente i ladri, spaventati dai rumori dell'anziana, si sono dati alla fuga portando via solo quel misero bottino.La scientifica comunque non ha intenzione di lasciar correre. Gli agenti rilevano impronte in tutta la casa e, finalmente, ne trovano una sospetta. E' nella base di un telefono. Forse i ladri l'avevano sollevato tentando di staccarlo. Parte subito la comparazione con i dati dattiloscopici d'archivio.
E all'impronta viene associato un volto. E' quello di A.V., un 32enne di Brindisi con alle spalle diversi precedenti. Da poco l'uomo si č trasferito a Dozza. Gli agenti si presentano a casa sua poco dopo. E lui non cerca neppure di negare: ammette tutto, compreso di non essere stato da solo. Ma sul nome del complice non si sbottona. E' abbastanza, comunque, per far scattare il fermo di polizia giudiziaria. Dopo una prima tappa in commissariato, il pugliese sabato pomeriggio č stato poi trasferito al carcere della Dozza.

Fonte: Corriere Romagna