Brindisi, 01/03/2006

Provincia: Istituito il "Registro tumori"

Con grande attenzione la Provincia di Brindisi accoglie i dati sull’incidenza dei tumori nell’area a rischio di crisi ambientale di Brindisi del Registro Tumori Jonico Salentino: l’evento organizzato da Regione e ASL è atteso come e più di tutte le programmazioni e gli interventi compresi nel Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Brindisi, D.P.R. 23.4.98, alcuni dei quali sono ancora lontani dalla concretizzazione: uno su tutti, i limiti alle emissioni del polo elettrico brindisino che – non ancora rispettati dopo 8 anni – con grande fatica stiamo riuscendo a imporre alle aziende elettriche dopo anni di insensibilità al tema da parte delle stesse e delle amministrazioni locali, regionali e centrali.

La conoscenza non può che essere prodromica rispetto all’azione di governo. Sicché nostra azione prima è stata proprio l’acquisizione di una conoscenza sistematica e quanto più completa della situazione ambientale. I controlli sulle diverse attività inquinanti presenti sul territorio e il monitoraggio delle matrici ambientali sono oggi un fattore certo, in costante miglioramento, e – non meno importante – sono un dato ben noto ai soggetti inquinanti, che oggi sanno di essere controllati. Sappiamo oggi che ci sono aree del nostro territorio in cui la popolazione è soggetta a stress ambientale che supera i limiti di legge: relativamente alla media giornaliera dei valori di ricaduta al suolo delle polveri sottili, che possono superare il limite di legge non più di 35 volte all’anno, la centralina di Torchiarolo ha già sconfinato 26 volte nei primi 2 mesi del 2006; preoccupano anche San Pancrazio (9 volte nel 2006) e Brindisi.

Nella necessità di certezze scientifiche sulle cause dell’inquinamento da polveri, la Provincia ha finanziato una campagna di Università di Lecce, CNR e ARPA per l’individuazione delle fonti di inquinamento da PM10 attraverso il monitoraggio delle emissioni gassose a camino in continuo presso i principali siti elettrici e industriali brindisini. Vengono effettuate analisi chimiche relative alla presenza di metalli sia sui combustibili utilizzati che sulle polveri emesse ai camini che sulle polveri rilevate in due siti di Torchiarolo e Brindisi; ad esse saranno applicati innovativi modelli di calcolo: sapremo così se l’eccesso di polveri sottili in ricaduta al suolo è imputabile a centrali elettriche e petrolchimico o no.

I dati saranno a disposizione della Regione Puglia, che ha in corso l’elaborazione del Piano della Qualità dell’Aria che dovrà prevedere gli strumenti di intervento anche sugli impianti elettrici e industriali in caso di accertato superamento dei limiti di inquinamento.
Relativamente all’inquinamento atmosferico abbiamo insomma finalmente conseguito la conoscenza dei fenomeni; a brevissimo conosceremo le cause degli stessi e a breve potremo disporre degli strumenti di legge per difendere la salute della popolazione.
Nell’assenza di dati epidemiologici sistematici riferiti all’area di crisi ambientale brindisina, abbiamo già commissionato al CNR uno studio per valutare gli effetti a breve termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute attraverso l’analisi statistica delle variazioni di mortalità o ricovero ospedaliero in relazione ai dati di inquinamento, nell’ambito di uno studio nazionale di epidemiologia ambientale, il MISA, già eseguito in 15 città italiane, alcune delle quali con problemi ambientali ben più contenuti dei nostri.
Oggi grazie al Registro Tumori Jonico Salentino acquisiamo il dato più importante, quello sui tumori in Provincia di Brindisi. Il quadro si chiude, la conoscenza degli amministratori e della popolazione tutta è sempre più all’altezza delle emergenze vissute.

COMUNICATO STAMPA MICHELE ERRICO – PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BRINDISI