Brindisi, 09/03/2006
Prelievo di sabbia: Legambiente sulla situazione della costa nord
Si apprende dagli organi di informazione che dovrà essere effettuato un consistente prelievo di sabbia dai fondali marini della costa nord di Brindisi fino a Punta Penne per rimpiazzare quella erosa dalle mareggiate di una spiaggia del leccese. Quest’operazione è perfettamente in accordo con il progetto di un “grande salento”, in cui gli egoismi e i campanilismi passano in secondo ordine rispetto alla creazione di un nuovo soggetto propositivo.
Restano però alcuni dubbi circa il risultato finale che interessa il territorio brindisino. Il prelievo non sarà certo senza conseguenze per la flora e la fauna acquatica di Punta Penne, mentre non porterà che benefici alla spiaggia salentina, che potrà godere di un rinnovato incremento di turisti.
Vogliamo poi ricordare la situazione della costa nord di Brindisi ? E’ priva di qualsivoglia cura e/o manutenzione che la possa far diventare luogo di balneazione libera, a parte gli stabilimenti in concessione a strutture pubbliche o militari. A Punta Penne esistono da tempo il “Granchio Rosso” ed una spiaggia libera di vaste dimensioni, che sono la più vicina zona raggiungibile per godere del mare. Sconvolgere questo sito significa costringere la popolazione a percorrere decine di chilometri fino ad Apani (che merita un approfondito discorso a parte) ed oltre. Quindi non sembra che l’operazione di prelievo gratifichi il territorio. Inoltre – ammesso che la sabbia nostrana sia l’unica compatibile con quella salentina – non si capisce perché non si possa procedere al recupero di quella erosa: dragaggio per dragaggio, sicuramente quella asportata è la stessa di quella rimasta sulla costa. A ciascuno il suo, come diceva lo scrittore.
Leggiamo ancora un’altra notizia: il progetto del dissalatore per fornire acqua potabile. Lodevole iniziativa, visto che non si attingerà alla falda; lodevole iniziativa visto che si procederà per osmosi inversa; non tanto lodevole visto che le condotte dell’Acquedotto pugliese hanno perdite notevoli, che mai sono state eliminate, e fanno sprecare acqua preziosa. Ma dove sarà la presa dell’acqua ? Naturalmente a Punta Penne. Con tutta la costa esistente, proprio là.
Ci domandiamo se sia mai possibile che a Brindisi non si possa fare qualcosa con un certo grado di discernimento. Se sia mai possibile che ci si debba per forza fare del male. Che si debba sempre protestare prima e dopo ogni opera, piccola o grande che sia.
Noi siamo comunque convinti che le Amministrazioni sapranno dare risposte agli interrogativi – non tanto retorici – che abbiamo posto, e che si troveranno soluzioni ai problemi che abbiamo evidenziato.
Non esiste solo il rigassificatore o le centrali. La buona volontà si vede anche nelle piccole cose.
Cordialmente.
Legambiente – Circolo Tonino Di Giulio - Brindisi
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