Brindisi, 16/03/2006

Da Reggio Emilia acquistavano sul web con carta credito di un brindisino

Oltre ai consueti servizi di controllo del territorio svolti dalla Sezione Volanti, di recente si sono conclusi alcuni accertamenti di p.g. svolti dal settore Ufficio ricezione denunce( settore della Sezione Volanti, quotidianamente impegnato nella raccolta delle doglianze penali avanzate dai cittadini per differenti fattispecie di reato); in particolare veniva trattata una querela per truffa presentata alcune settimane orsono da un cittadino di Oria convenuto in Questura.

Era accaduto che il denunciante aveva tentato di effettuare un acquisto con una carta di credito prepagata su un sito internet ed al momento di farsi autorizzare la spesa constatava con sconforto che non risultava esserci credito.
Incuriosito per la stranezza, essendo certo di averne ricaricato il plat fond, sviluppava i movimenti della carta e constatava che qualcuno aveva effettuato spese per 210 euro in una ricevitoria di un paese della provincia di Brindisi presso la quale la vittima non si era mai recata.
Scattavano immediati gli accertamenti degli ufficiali di p.g. coordinatori, i quali inviavano una dettagliata informativa alla Procura della Repubblica. Veniva dunque sentito a verbale il titolare della ricevitoria indicata il quale dichiarava che le scommesse erano sì accreditate al suo esercizio ma venivano effettuate dai clienti che in realtà utilizzano un “conto di gioco telematico” collegato con la sede centrale di un paese in provincia di Potenza.

L’Ufficio di p.g. del centro abitato lucano definiva le indagini e sentiva a verbale il gestore di quella società di scommesse il quale riferiva che le somme spese erano suddivise in quattro differenti giocate del valore rispettivo di 10, 50, 100, e di nuovo 50 euro.
Aggiungeva che tali giocate erano state compiute su un conto di cui riportava il numero di codice intestato a tale P. S. cl. 77 di Reggio Emilia, incensurato, il quale aveva sottoscritto poco tempo prima un contratto con la società di scommesse fornendo, come ovvio anche la fotocopia della carta di identità.
Ma il dato singolare era che lo stesso responsabile della società asseriva che quella non era la prima richiesta di informazioni da parte delle forze dell’ordine, in quanto poco tempo prima aveva già riferito le stesse cose per un altro caso analogo in cui erano state effettuate giocate sempre con i soldi altrui, ovvero con una carta di credito appartenente ad un cittadino di Castelfranco Emilia che aveva pure sporto denuncia presso quel Comando Carabinieri.
L’esito di tutte le indagini è stato riferito all’A.G. per le valutazioni sui reati commessi dal P.S. al quale venivano comunque già contestati i suoi illeciti.

COMUNICATO STAMPA
QUESTURA DI BRINDISI
UFFICIO PREVENZIONE GENERALE E SOCCORSO PUBBLICO
- SEZIONE VOLANTI -