Brindisi, 21/03/2006

24/3: corso teorico-pratico itinerante sull’umanizzazione della sanità

L’arcivescovo di Brindisi-Ostuni Rocco Talucci e il direttore generale dell’Anzi BR/i Guido Scoditti apriranno i lavori di un corso teorico-pratico itinerante sull’umanizzazione della sanità.
Prima tappa a Brindisi, nel “Di Summa”,. venerdì 24 marzo, con inizio alle ore 9.00.
Le finalità del corso saranno illustrate dal direttore Scoditti mentre l’arcivescovo affronterà il tema dell’umanizzazione de “la sanità nella dottrina della Chiesa cattolica: alla ricerca degli obiettivi comuni per un’assistenza di grande qualità”. Nella stessa giornata, sino alle ore 20. si alterneranno Padre Arnaldo Pangrazzi, docente di pastorale clinica presso l’istituto internazionale “Camillianum” di Roma, Ornella Scaramuzzi, direttore del Biennio di Etica e Umanizzazione della Scuola P.O.S. di Bari, Maria Pinto, infermiera professionale oncoematologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, e Crisanti Vecchio, responsabile dell’Unità operativa di psicologia clinica dell’ospedale “Perrino” di Brindisi.

Quest’ultima parlerà dell’importanza della comunicazione tra operatore sanitario e famiglie nei casi specifici della donazione di organi- Ma ci sarà tempo per affrontare altri argomenti come, ad esempio, la relazione d’aiuto nelle malattie terminali e nell’esperienza del lutto.
Gli altri appuntamenti sono fissati per sabato 8 aprile ad Ostuni presso l’istituto de “La Nostra Famiglia”, il 27 aprile a Brindisi presso la struttura residenziale per anziani “Il Focolare”, il 18 maggio a Carovigno presso l’istituto psico-pedagogico “Del Prete”. E’ un corso riservato agli operatori sanitari .

“Non vi è dubbio — afferma il. direttore generale dell’Ausl BR/i Guido Scoditti — che la sanità pubblica non può ritenere di assolvere il proprio dovere nei confronti dell’ammalato soltanto con gli accertamenti cimici e diagnostici e con la somministrazione dei farmaci. In tutti gli incontri che ho avuto con gli operatori sanitari non ho mai esitato ad esortarli ad offrire un contributo maggiore per umanizzare la sanità pubblica.
Il rapporto con i pazienti deve essere migliorato e lo sforzo non può che essere unilaterale, cioè da parte dell’operatore sanitario, considerato che l’interlocutore è persona bisognevole di aiuto.
L’operatività di ciascun operatore sanitario, per quanto di propria competenza, non può prescindere dai presupposti del rispetto dell’altro, della conoscenza della stato di bisogno, della valorizzazione dell’identità persona.
Il corso che abbiamo organizzato ha la finalità di sostenere e qualificare la relazione d’aiuto fra malato, familiari e operatore sanitario- Sento la necessità di ringraziare l’Arcidiocesi e in particolare la Consulta diocesana per la pastorale della salute, per il contributo assicurato nell’indicazione dei contenuti di questo corso possedendo una grande e specifica esperienza.”

COMUNICATO STAMPA UNITA’ SANITARIA LOCALE - BRINDISI