Brindisi, 21/03/2006
Costituita la sezione pugliese dell'Associazione Nazionale Avvocati di Famiglia
Si è costituita nei giorni scorsi la Federazione Regionale dell’ANAF (Associazione Nazionale Avvocati di Famiglia) la cui presidenza è stata affidata alla dott.ssa Federica Rescio di Brindisi.
L’associazione è aperta all’adesione sia di avvocati sia di persone che nell’ambito delle loro specifiche professioni, si occupano dei problemi legati al diritto di famiglia, problemi che, per la loro specificità e delicatezza, richiedono l’intervento “interdisciplinare” di più professionisti e di diverse professionalità: soltanto così, infatti, tutti coloro che sono chiamati ad intervenire nella soluzione dei problemi familiari potranno rendere possibile e disponibile agli “utenti” interventi mirati alla soluzione dei loro problemi.
Così come avviene a livello nazionale anche a livello territoriale, l’ANAF si propone: a)di promuovere la diffusione e lo sviluppo di una sensibilità adeguata alla tutela della famiglia specie nelle situazioni di crisi e di coinvolgimento della stessa in un procedimento giudiziario e, a tal fine: b)di promuovere il dibattito, il confronto e la collaborazione tra gli operatori del diritto e le figure professionali che si occupano dei problemi della famiglia; c) di promuovere le iniziative volte ad individuare progetti di riforma sia della legislazione familiare sia della normativa processuale.
L’associazione si costitusce a livello territoriale in coincidenza con l’entrata in vigore (16 marzo 2006) della nuova normativa sull’affido condiviso la quale ha introdotto nel nostro ordinamento una serie di importanti novità nell’ambito del diritto di famiglia.
Più in particolare, mentre la disciplina precedente prevedeva che il giudice che pronunciava la separazione tra i coniugi dichiarava a quale dei due fossero affidati i figli, ora la nuova formulazione della legge, sostituendo il vecchio disposto dell’art. 155 c.c., sancisce che in caso di separazione personale, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitore, di ricevere cure, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli acendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.
Il giudice che pronuncia la separazione valuta prioritariamente la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori, determinando tempi e modalità della loro presenza presso ciascun genitore, fissando altresì la misura ed il modo con cui ciascuno di essi deve contribuire al mantenimento, alla cura, all’istruzione ed all’educazione dei figli.
La potestà genitoriale, alla luce delle nuove disposizioni, viene esercitata da entrambi i genitori.
Di conseguenza, le decisioni di maggior interesse per i figli relative all’istruzione, educazione e salute sono assunte di comune accordo tenendo conto delle capacità ed inclinazioni naturali e delle aspirazioni dei figli.
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