Brindisi, 24/03/2006

Prelievo di sabbia e dissalatore: il Forum lancia l'allarme per l'area costiera

Il Forum AMbiente, Salute e Sviluppo ha inviato una lettere aperta al Presidente della Regione Puglia, al Presidente dell’Amministrazione provinciale di Brindisi ed al Sindaco del Comune di Brindisi.

Di seguito ne riportiamo il testo integrale:

L’area costiera a nord di Brindisi è interessata da progetti che rischiano di sconvolgere i già fragili equilibri ambientali. Ne citiamo due che ci sembrano particolarmente preoccupanti.
Il primo è quello di prelevare sabbia dai fondali marini fra Torre Guaceto e Brindisi per il rifacimento del litorale leccese di S. Cataldo. Tale progetto ha avuto la sorprendente approvazione della Commissione per la valutazione di impatto ambientale regionale.
Una approvazione non condivisibile perché è di tutta evidenza che solo ragioni di politica localistica hanno motivato la scelta di non toccare i fondali del litorale leccese vicino all’area interessata, fondali di sabbia qualitativamente identica a quella dei litorali da ricostruire.
Non può invero sfuggire che lo scavo nei fondali delle acque costiere brindisine interesserebbe una vasta area antistante coste già fortemente degradate da erosioni, da insediamenti incontrollati e da espoliazioni naturali e non di sabbia, essa sì da ricostruire ma non certo con interventi che creerebbero nuovi squilibri e nuovi danni su bassi fondali che costituiscono una difesa nei confronti del moto ondoso spesso violento a causa dei forti venti di tramontana.

C’è poi un altro progetto che non ci convince e cioè quello della costruzione di un dissalatore.
Tale costruzione era una delle soluzioni ipotizzate all’interno del Petrolchimico, dagli accordi con l’ENEL e nel piano di risanamento dell’area , che è ad alto rischio di crisi ambientale, per affrontare la crisi della disponibilità di acqua potabile.
L’impianto era previsto nell’area industriale e non certamente a Punta Penne, uno degli ecosistemi costieri da proteggere e valorizzare attiguo a Punta del Serrone e cioè nello specchio di mare in cui sono stati ritrovati significativi reperti bronzei.
In questo specchio di mare si vorrebbe ora scaricare il sale ricavato dal processo di dissalazione e questa scelta costituisce una abnormità dal momento che la localizzazione dell’impianto in questione va operata dopo un’ attenta valutazione del rapporto costi-benefici in una situazione che certamente non è di emergenza.
Richiamiamo l’attenzione della Regione Puglia, dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi e del Comune di Brindisi sulla dannosità degli indicati progetti per gli approfondimenti del caso e per gli appropriati interventi rivolti ad impedire guasti irreparabili.

COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

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