Brindisi, 10/01/2003
AUSL, inizia l'attuazione del piano di riordino ospedaliero
L'Ausl Brindisi/1 ha provveduto a darsi, in via provvisoria, una nuova organizzazione dei presidi ospedalieri e dei distretti sanitari.
I presidi ospedalieri sull'intero territorio provinciale diventano tre.
Al presidio Perrino sono accorpati gli ospedali di Brindisi, Mesagne, San Pietro Vernotico e il centro di riabilitazione di Ceglie Messsapica.
Altro presidio è quello che riunisce le strutture di Ostuni, Fasano e Cisternino ed il terzo, invece, tiene conto degli ospedali di Francavilla Fontana e Ceglie Messapica.
Per effetto della deliberazione della Giunta regionale pugliese n. 1160 dell'8 agosto 2002, l'Azienda ospedaliera "Di Summa" è stata incorporata nell'Ausl.
I distretti sanitari, in provincia di Brindisi, passano da sei a quattro.
Il distretto n. 1 ha competenza su Brindisi e avrà come responsabile il dott. Antonio De Leonardis; il distretto n. 2 che riguarda Cisternino, Fasano, Ceglie Mesasapica e Ostuni avrà come responsabile il dott. Gianfranco Laghezza; il distretto n. 3 che insiste su San Vito dei Normanni, Carovigno, Francavilla Fontana, Oria, San Michele Salentino e Villa Castelli è stato affidato al dott. Francesco Galasso; per il distretto n. 4, infine, le strutture coinvolte sono quelle ubicate nei comuni di Erchie, Latiano, Mesagne, Torre Santa Susanna, Cellino San Marco, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico e Torchiarolo e la responsabilità di quest'ultimo distretto è affidata al dott. Michele Morgillo.
Il direttore generale dell'Ausl BR/1, dott. Bruno Causo, dà una motivazione articolata, ma semplice al nuovo provvedimento. "Il sistema sanitario della Regione Puglia - afferma Causo - è stato interessato da un radicale intervento, nel contesto di una grave congiuntura che interessa l'intero Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a garantire la ridefinizione dell'assetto organizzativo in funzione, oltre che degli aspetti economici, anche dell'equilibrio fra domanda ed offerta sanitaria, superando la frammentazione dei presidi e le situazioni ripetitive a vantaggio di attività di alta specialità.
C'è da tener conto - continua Causo - anche che il riordino della rete ospedaliera vede come tappa imposta dall'attuale situazione anche il consequenziale accorpamento funzionale di più stabilimenti ospedalieri in un unico presidio in presenza di condizioni che favoriscano, ovviamente tenendo conto di vari fattori come il bacino di utenza, viabilità, morfologia, ecc., l'accorpamento. Condizioni che abbiamo ovviamente tenuto nel giusto esame."
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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