Brindisi, 09/04/2006
Brindisi Prodest su Logistica e trasporti
Franco Palma. foto Dario Bresolin Il 22 marzo scorso è stato approvato dal CIPE il “Piano della Logistica”: si tratta di un documento molto importante, specialmente se si raffrontano le misure esistenti con quelle introdotte dal Piano suddetto.
Qualche tempo fa ci siamo occupati della piattaforma intermodale progettata dallo IAIS, che prevede lo sviluppo trasportistico mare-ferro e ferro-gomma, alla quale la Regione Puglia il 23 febbraio scorso ha ritenuto di dedicare particolare attenzione, probabilmente quale necessario complemento dell’asse della logistica Brindisi-Taranto.
Poiché la cartina illustrativa delle opere deliberate dal CIPE in data 03.08.2005 non ci aveva per nulla soddisfatto, perché, a fronte di massicci interventi in tutte le regioni d’Italia, specie del Nord, in Puglia erano previsti solo gli interventi per:
- Bari Stazione Ferroviaria;
- Tratta Bari S. Andrea-Bitetto sulla linea ferroviaria Bari- Taranto;
- HUB Portuale Taranto;
- S.S.275 Strada Maglie S. Maria di Leuca, lavori di adeguamento della sezione – Decreto 05/11/2001;
- Completamento funzionale S.S.16 SS613 variante esterna di Lecce 2° stralcio;
ci auguriamo che, in presenza del “nuovo” Piano della Logistica, chi di competenza si attivi con tempestività per formulare e far finanziare progetti per l’incremento delle esigue infrastrutture esistenti in Puglia.
Ma c’è da rilevare che attraverso il “piano delle Logistica” può essere aumentata la competitività mediante la riduzione dei costi del trasporto con la razionalizzazione del sistema, aumentando cioè l’efficienza di ciascuna modalità del trasporto.
I servizi della logistica, poi, si legano a quelli del trasporto e ciò consente alle aziende di crescere e di acquisire dimensioni maggiori, ma anche di effettuare con facilità nuovi investimenti. Ed è proprio la possibilità di legare i servizi della logistica a quelli del trasporto che offre alle aziende l'opportunità di operare in entrambi i settori.
La crescita delle aziende può avvenire anche mediante aggregazioni in base a progetti di miglioramento dei sistemi e delle peculiarità di ogni ditta. A tanto sono destinati gli 80 milioni di euro del Piano, come risorse messe a disposizione delle aziende.
La logistica, comunque, a nostro modo di vedere, dovrebbe essere gestita in aree territoriali più ampie, per esempio tra regioni vicine, perché ciò consentirebbe alle stesse di collegarsi fra loro, sia come trasporti e sia nella logistica. Tale integrazione potrebbe rafforzare anche la progettazione di infrastrutture comuni, al fine di un completamento razionale delle reti di interconnessione.
Come abbiamo avuto modo di affermare nel nostro precedente intervento sulla logistica dei trasporti, promuovere il trasferimento modale dalla strada verso tipi di trasporto più rispettosi dell'ambiente, dovrebbe costituire uno dei principali obiettivi della politica dei trasporti.
A questo proposito vorremmo richiamare l’attenzione delle nostre aziende di autotrasporto e delle relative organizzazioni di categoria su quanto viene fatto in altre aree della penisola, per esempio in Friuli-Venezia Giulia, regione in cui la Commissione Europea ha recentemente finanziato aiuti diretti alla promozione di operazioni di trasporto combinato per ferrovia e trasporto marittimo a corto raggio.
In quella Regione, perciò, le imprese pubbliche e private del settore della logistica potranno beneficiare di un contributo comunitario di 2,7 milioni di euro, per organizzare nuove linee di traffico regolare a corto raggio per attività di trasporto intermodale combinato gomma-ferro e ferro-mare. E’ di tutta evidenza che da tale progetto trarranno beneficio non solo le aziende di autotrasporto, ma anche gli armatori, le compagnie di navigazione e gli operatori deI trasporto marittimo.
La notizia fa sorgere spontanea la domanda: come mai in una Regione, qual’è il Friuli-Venezia Giulia, che ha solo una settantina di chilometri di costa, si sia riusciti a mettere insieme un tale progetto, mentre nella nostra Puglia, che ha uno sviluppo costiero di oltre seicento chilometri ed é oppressa da una crescita incontrollata del traffico stradale pesante non ci sono imprenditori, organizzazioni imprenditoriali e/o altre imprese, pubbliche o private, capaci di approfittare dei contributi e delle sovvenzioni comunitari.
Giriamo la domanda a quanti istituzionalmente dovrebbero occuparsi di studiare e predisporre simili progetti.
Franco Palma
Brindisi Prodest
web.tiscali.it/brindisi_prodest
|