Brindisi, 26/04/2006
Sinistra ecologista: No al Rigassificatore a Capobianco
La Sinistra Ecologista di Brindisi esprime soddisfazione per la vittoria dell’Unione di Romano Prodi e auspica che il nuovo governo attivi una seria politica di pianificazione ambientale correlata ad uno sviluppo economico “giusto” capace di stimolare, soprattutto nel mezzogiorno, nuove progettualità atte a migliorare lo stato di benessere economico e occupazionale nel rispetto delle risorse territoriali e ambientali.
Pur consci delle difficoltà economiche del momento e della amara eredità lasciataci dal governo Berlusconi anche nel settore ambientale siamo convinti che il nuovo esecutivo possa riprendere il filo di quanto avviato nelle politiche ambientali dal precedente governo Ulivista e riagganciarsi al treno europeo in tempi abbastanza rapidi.
Risulta importante, inoltre, per il nostro territorio la piena integrazione tra le politiche nazionali e quelle regionali del Governo Vendola in modo tale da poter pianificare correttamente le scelte capaci di disegnare lo sviluppo economico del territorio pugliese.
In tale contesto La Sinistra Ecologista di Brindisi è perfettamente in linea alle scelte energetiche che il programma dell’Unione definisce per il Paese basato su una maggiore autonomia dell’Italia e sulla volontà di divincolarsi dalle pressioni dovute alla dipendenza dall’estero di acquisizione delle risorse energetiche.
Bisogna quindi attivare forti politiche per il risparmio energetico e differenziare fortemente la produzione attraverso interventi drastici (soprattutto finanziari) incentivanti l’applicazione di tecnologie per la produzione energetica da fonti rinnovabili e la ricerca per nuove vie energetiche.
Inoltre urgente deve essere la creazione di un sistema nazionale di approvvigionamento di gas naturale alfine di ridurre parallelamente l’utilizzo dei prodotti petroliferi e fossili (i primi dannosi all’economia del Paese, i secondi dannosi alla salute dei Cittadini).
E’ chiaro, quindi, che la scelta di insediare sul territorio nazionale impianti di rigassificazione è una scelta conveniente sia da un punto di vista economico che ambientale ma tale pianificazione deve essere oculata sia nella applicazione delle migliori tecnologie impiantistiche che nella scelta dei siti idonei alfine di ridurre al massimo il rischio di disastri ambientali e di migliorarne nel contempo la sicurezza. Importante, inoltre, risulta essere la corretta analisi dell’azione impattante della presenza dell’impianto sulla economia e sulle scelte strategiche del territorio prescelto.
Vitale è poi la condivisione delle scelte con la popolazione locale stimolando il soddisfacimento delle aspirazioni economiche e occupazionali e nel contempo l’esigenza di sicurezza e difesa della salute.
L’impianto di rigassificazione British Gas è la dimostrazione palese di tutto quello che non bisognava attuare su un territorio; tale azione è stato il frutto di una politica aggressiva e coloniale del governo centrale poco attento alle esigenze del meridione e della complicità del “ventre molle” della nostra città capace da sempre di piegarsi a compiacenze e distrazioni e nel contempo di non essere adeguata politicamente ma soprattutto amministrativamente a pianificare correttamente lo sviluppo del proprio territorio.
In breve quindi:
a) si è scelta una città che già soffre tremendamente di una violenza ambientale legata all’insediamento negli anni di un pacchetto industriale ad alto rischio;
b) si è scelto un sito, quello di Capobianco, che è il massimo dell’assurdo visto che un tale impianto comporterebbe un alto rischio vista la vicinanza ad altri siti pericolosi (effetto domino in caso di esplosione) e soprattutto un ingolfamento ulteriore del traffico navale di approvvigionamento energetico (gia fortemente presente con le navi carboniere) a grave discapito delle potenzialità economiche legate al traffico mercantile, passeggeri e turistico dello stesso;
c) Si è condotta una politica di insediamento coloniale basata sul ricatto occupazionale basata sull’impoverimento parallelo delle altre attività produttive (schema già attuato in passato per l’insediamento del petrolchimico e del polo energetico e oggigiorno attuato a danno del traffico marittimo mercantile e passeggeri, del polo aeronautico, delle attività agro – alimentari ,ecc),
Bisogna dare atto alle attuali amministrazioni locali al territorio di aver preso una posizione chiara in merito al “Rigassificatore”, ma nel contempo e oltre all’orizzonte di tale problematica specifica, siamo fortemente critici sulle azioni di governo avviate e sui risultati fino ad ora ottenuti . Siamo convinti che il territorio brindisino e le sue emergenze necessitano di un concreto sistema pianificatorio di sviluppo e non di show propagandistici e azioni estemporanee e completamente disorganizzate tra di loro (le politiche economiche e ambientali non si dicono ma si “FANNO”).
Nel concludere, la Sinistra Ecologista di Brindisi esprime nuovamente il suo “NO AL RIGASSIFICATORE A CAPOBIANCO” in appoggio alla maggiorparte dei cittadini brindisini ed è pronta a interagire con il governo centrale e regionale e di concerto con le associazioni di categoria, della società civile e politiche del territorio per definire un “giusto” sviluppo economico del nostro territorio.
Siamo d’accordo su chi dice “Si gioca oggi la partita da cui dipende il futuro di Brindisi” il problema che per vincerla questa partita bisogna scendere in campo con le idee e gli uomini giusti.
Noi lavoreremo per questo.
Per informazioni rivolgersi a sinistraecologista@ brundisium.net
COMUNICATO STAMPA SINISTRA ECOLOGISTA BRINDISI
|