Brindisi, 27/04/2006

La Cisl attacca Ferrarese

Il silenzio a volte fa più rumore di mille parole!
Questa affermazione si attaglia molte bene alla situazione che si viene determinando nella nostra provincia, alle prese ormai da troppi anni con gravissimi problemi economici e sociali.
La disoccupazione oltre il 25%, l’aumento esponenziale delle ore di CIG e delle unità lavorative collocate in mobilità; l’assenza di qualsiasi progetto concreto di rilancio; le fumose prospettive di nuovi modelli di sviluppo; il dibattito politico asfittico e senza anima, che limita l’azione delle Istituzioni, il cui ruolo viene appaltato alla cosiddetta società civile, composta di soggetti senza responsabilità e senza consenso.
Questo il quadro desolante che negli anni e nei mesi scorsi ha portato il sindacato e le Associazioni datoriali, a lanciare ripetuti e pressanti gridi di allarme, per latro mai raccolti, se non con promesse vaghe e nebulose, da parte della politica.
Nel giro di un anno ben tre protocolli d’intesa sono stati sottoscritti da tutte le sigle sindacali confederali ed autonome (ovviamente quelle che sono rappresentative, non certamente le fazioni politiche mascherate da sindacato), dall’Associazione degli Industriali e dal CNA.
In tutti questi documenti si sottolineava la necessità di proteggere il nostro sistema produttivo, di respingere i tentativi di criminalizzazione delle attività industriali, di tutelare i poli chimico, energetico, aeronautico, metalmeccanico ed il connesso settore delle manutenzioni.
Ebbene in questi ultimi tempi qualcosa sembra essere cambiato ed i silenzi di Confindustria Brindisi paiono esserne la prova. Sarà questo il frutto del recente incontro tra il Presidente Errico ed il Presidente Ferrarese? C’è, forse, una condivisione sui progetti legati al modello di sviluppo “ a lungo termine”, il quale com’è evidente a tutti, sta distruggendo la nostro economia ed aumentando la disoccupazione? E che dire poi dell’accordo di programma stralcio sulla chimica, del ciclo dei rifiuti, degli investimenti per rendere più competitiva la nostra zona industriale, rispetto ai quali Confindustria Brindisi ha improvvisamente perso la parola?
Insomma, parrebbe, auguriamoci di sbagliare, una sorta di inversione di rotta, da parte della più rappresentativa associazione dei datori di lavoro, con la quale negli anni, abbiamo sempre avuto, nel rispetto dei ruoli, un rapporto costruttivo a difesa del territorio e della sua economia.
Noi, la CISL, tirerà in ogni caso dritto, continuando in questa “buona battaglia”, per la costante e continua difesa dei lavoratori e dei disoccupati, i quali oggi forse hanno una preoccupazione in più, derivante dal fatto di non poter, forse, contare più su alcuni uomini, sui quali sono state riposte molte delle speranze per un futuro migliore, per una economia più solida, per cancellare la piaga dei senza lavoro o di coloro che il lavoro quotidianamente lo stanno perdendo.

COMUNICATO STAMPA SEGRETERIA PROVINCIALE CISL UST