Brindisi, 04/02/2011

Valentino (DeR): atti di vandalismo all'Ospedale Perrino

Non è un periodo fortunato per la sanità pugliese. Con un taglio dei trasferimenti da parte del governo centrale di quasi 500 milioni di euro la giunta regionale ha dovuto approntare un piano di riordino di “lacrime e sangue” per garantire il mantenimento un discreto livello assistenziale a tutta la popolazione. Si è dovuto ricorrere a scelte impopolari quali la chiusura di reparti o di interi ospedali ed al blocco delle assunzioni per far quadrare i conti.
Abbiamo voluto chiarire lo scenario di fondo per affrontare un problema a prima vista marginale se non fosse che per affrontarlo l’Amministrazione dell’Ospedale Perrino è costretta a spendere annualmente alcune migliaia di euro.
Si tratta dei danni provocati ai beni della collettività da parte di quella fetta di maleducati che per spavalderia e senso d’impunità sporcano e danneggiano il nostro ospedale.
Gli esempi possono essere tanti, dalle chewing.-gum e cicche di sigarette accese gettati sui pavimenti, al danneggiamento e talora all’ asportazione dei display e delle tastiere degli ascensori, alle lattine e bottiglie di vetro rotte e lasciate pericolosamente nelle scale e tante altre cose ancora.
Ma quello che a nostro giudizio da maggiormente il senso dell’imperante menefreghismo verso ciò che è di tutti è quanto accade da anni nella tromba delle scale del reparto di Ostetricia. Mentre le madri mettono al mondo il nascituro i mariti che prima si limitavano a fumare nervosamente adesso non vanno più dal tabaccaio ma dal ferramenta.
Qui acquistano delle bombolette di vernice rigorosamente “indelebile” e fanno a gara a chi scrive sui muri a caratteri quanto più grandi possibili le generalità del proprio figliolo.
E non si limitano a scriverne il nome quasi sempre “originale” quale Kevin, Jashmine e addirittura Maicol (il povero Jackson si starà rivoltando nella tomba!) ma aggiungono impunemente anche la data di nascita e talora il cognome.
Ogni 6 mesi l’amministrazione dell’ospedale è costretta a chiamare una squadra di operai per ripulire i muri e riverniciarli daccapo. Ma appena l’ultima goccia di vernice si è asciugata il padre della piccola “Jennifer” di turno, armato di bomboletta spray ricomincia a sporcare.
E’ tollerabile tutto ciò nell’”ospedale civile” di un civilissimo capoluogo di provincia?
Noi riteniamo di no e contestiamo chi etichetta questi fenomeni come frutto di un consolidato malcostume ambientale visto che nulla di simile accade in strutture private come la Clinica Salus dove pure vengono al mondo tanti piccoli brindisini. Siamo altresì convinti che solo penalizzando economicamente gli autori di queste singolari forme d’arte naif si potrà giungere se non ad eliminare almeno a ridimensionare il problema.
A nostro giudizio l’ufficio legale della ASL dovrebbe notificare ai genitori di “Thomas nato il 29 agosto 2010” o di “Sharon nata il 9 dicembre 2010”, facilmente rintracciabili dal registro delle nascite, la nota spese sostenuta dall’amministrazione per ritinteggiare i muri.
Sarebbe al tempo stesso importante collocare nelle scale un cartello in cui si diffidano i parenti dei nascituri a compiere atti vandalici pena rivalse legali. Siamo convinti che perseguire gli autori materiali di queste poco decorose manifestazioni di giubilo ridimensionerà sicuramente il problema anche se sappiamo pure, per restare in tema, che la madre dei cretini è sempre incinta.

COMUNICATO STAMPA Dott. Salvatore Valentino Capogruppo “Democratici e Repubblicani”