Mesagne, 06/02/2011

P. Molfetta: "nessuno infanghi il Consiglio Comunale"

Dopo le prime improvvide dichiarazioni apparse sulla stampa “fuor dal senno uscite” e dopo aver fatto personale ammenda dei nostri errori, ho chiesto in Conferenza dei Capigruppo a tutte le forze politiche di stabilire un patto d’onore affinché tutti tenessero a freno la lingua per non alimentare nella città l’idea scellerata che vi sia in atto uno scontro politico su un tema che invece richiederebbe il massimo della responsabilità e della coesione possibile, proprio perché sono in gioco l’onorabilità di una intera città e la credibilità delle istituzioni democratiche nella loro interezza.
Così purtroppo non è stato soprattutto per responsabilità delle forze di opposizione che sul tema hanno elaborato e portano avanti una strategia precisa che si fonda su un paradigma: massimo garantismo per l’innominato consigliere eventualmente oggetto di indagine, giustizialismo forcaiolo per il Sindaco, il suo governo e la maggioranza che lo sostiene. Questa strategia si è materializzata in un atto ufficiale cioè una interrogazione consiliare (ampiamente e disinvoltamente trasmessa alla stampa), in cui niente si chiede e niente si vuole sapere ma che è servita unicamente a gettar fango sul Sindaco su cui si fa allegramente aleggiare il sospetto che la sua elezione sia stata contaminata dai voti di scambio di provenienza mafiosa e che tutta la prassi amministrativa sua e del suo governo sia improntata a scarso rigore morale e poca trasparenza.
Su questo presupposto si muove una poderosa campagna di stampa che si alimenta del fuoco amico dei massimi rappresentati territoriali del PdL, nessuno di quali, chiede esplicitamente, ne mai potrebbe, lo scioglimento del Consiglio Comunale ma tutti fanno in modo che i cittadini lo pensino.
Tutti insieme, così allegramente, le forze del centro-destra spingono la catapulta del fango contro il fortino assediato incuranti del fatto che molti degli schizzi ricadranno inevitabilmente anche su di loro; ma in questo momento è più utile che muoia Sansone con tutti i Filistei e che Mesagne la rossa torni a bruciare. E’ un teorema politico scellerato e irresponsabile a cui abbiamo chiesto in tutti i modi di rinunciare.
Noi invece attendiamo con serenità e fiducia l’esito delle indagini in corso pronti a trarre le dovute conseguenze, sino alle estreme conseguenze, per ciò che attiene alle responsabilità individuali ma anche politiche dirette e indirette che dovessero derivare dall’accertamento dei fatti. Siamo pronti altresì ad aprire una riflessione seria, critica e, se necessario, autocritica sulla tema della tenuta delle istituzioni e dell’intero corpo sociale rispetto ai tentativi reiterati e fin qui mai realizzati di infiltrazione criminale. Siamo pronti a ridiscutere con tutti i meccanismi di selezione delle classi dirigenti, di reclutamento dei candidati, di gestione e di controllo del consenso, di rigore morale e trasparenza nella pratica amministrativa quotidiana. Siamo disposti a tutto ma per intanto non sia concesso a nessuno di infangare il buon nome del Consiglio Comunale di Mesagne e l’onorabilità dei singoli consiglieri alla cui schiera orgogliosamente mi onoro di appartenere da circa venti anni.
Confermiamo tutto il nostro impegno e la nostra antica fermezza nel voler continuare senza tregua la lotta alla criminalità organizzata con lo stesso vigore e con la stessa determinazione con cui l’hanno combattuta fin qui tutti i Sindaci e i governi che si sono succeduti alla guida della città negli ultimi vent’anni.

COMUNICATO STAMPA POMPEO MOLFETTA
capogruppo consiliare Sinistra Unita