Brindisi, 10/02/2011

Cisl: "ecco come rilanciare l'Arsenale di Brindisi

L’INVIM Italia ha già presentato la propria riservata relazione circa gli immobili della base navale di Brindisi da vendere e/o permutare .
Riteniamo fondamentale - prima che sia troppo tardi - che tutte le istituzioni ed i parlamentari del territorio di brindisi chiedano un tavolo di confronto al ministro della difesa per concertare un piano di rilancio della base navale che possa fungere da volano di sviluppo per l’economia di un territorio la cui vocazione marittima e da tutti indicata.
Un rilancio che non può prescindere dall’impiego dell’unico bacino di carenaggio esistente nel basso adriatico ed il cui utilizzo, oggi, con la quiescenza dell’ultimo palombaro, e’ fortemente compromesso.
Non possiamo e non dobbiamo farci “scippare” questa opportunità’ che, se utilizzata anche per la cantieristica navale privata locale, mantenendone la ubicazione nella Base Militare di Brindisi, potrebbe far decollare un settore importante della filiera produttiva di questo territorio ed aprire nuove opportunità occupazionali nell’indotto locale, nonché dare un forte impulso al rilancio delle attività industriali della Marina Militare a Brindisi.
Il blocco del turn-over nella p.a. e quindi la impossibilità di procedere a concorsi per la copertura di quelle professionalità necessarie al funzionamento del bacino di carenaggio, aprono, con le previste diposizioni di legge, la concreta possibilità di una cogestione pubblico-privato.
La CISL ritiene indispensabile che le Direzioni competenti valutino approfonditamente, anche attraverso un confronto di merito con le OO.SS. la possibilità di affidare in gestione il bacino ad imprese locali del settore, concordando spazi di utilizzo alla Marina Militare in base alle necessità di quest’ultima.
Su questa vicenda, inoltre, è necessario che per una volta le istituzioni locali si muovano in maniera coerente e costante, coinvolgendo anche la regione, poiché eventuali soluzioni diverse, vendita del bacino, comporteranno di fatto la smobilitazione delle attivita’ industriali a Brindisi e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro.

COMUNICATO STAMPA CISL BRINDISI