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Brindisi, "Se non ora quando": aderisce la Federazione della Sinistra



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Brindisi, 11/02/2011

"Se non ora quando": aderisce la Federazione della Sinistra

Il Partito della Rifondazione Comunista di Brindisi pur non condividendo in toto l'appello nazionale della manifestazione “Se non ora quando”, né i contenuti “neutri” scelti a livello territoriale, aderisce alla manifestazione del 13 febbraio ritenendo importante una mobilitazione di massa che partendo dalle donne, ma coinvolgendo anche gli uomini , rimetta al centro del dibattito e dello scontro politico, la critica al modello politico/culturale sponsorizzato da questo governo.
Affermiamo che il privato è pubblico e che il potere, il dominio, la sopraffazione e la violenza sono alla base di ogni discriminazione e diseguaglianza. Comportamenti e desideri sessuali maschili non sono ascrivibili alla sfera moralità/immoralità ma parlano invece di rapporti di potere degli uomini sulle donne, lo dimostra la crescita della violenza sulla donna fino al femminicidio, violenza che si esercita soprattutto all'interno della famiglia da parte dell'uomo.
Questo nesso inestricabile tra sessualità maschile e potere ha strutturato la famiglia secondo il modello patriarcale, legittimato dalla chiesa, fino a replicarsi in tutta la società, per questo non vogliamo “solo” le dimissioni di Berlusconi, ma un cambiamento di quella cultura maschile di cui egli è il il prototipo Siamo per questo convinti/e che la cultura del dominio renda fragile qualsiasi forma di democrazia e di uguaglianza sociale e rafforzi il potere economico capitalista che trasforma i corpi in merce favorendone tutte le forme di prostituzione sessuali e no.
Come donne non vogliamo più essere divise tra decorose e indecorose, siamo contro la prostituzione ma accanto alle prostitute e pretendiamo di esistere al di fuori della rappresentanza e rappresentazione maschile. Come uomini riteniamo di dover scendere in piazza perchè è giunto il momento per una presa di parola pubblica e assunzione di responsabilità da parte maschile ( del resto SE NON ORA QUANDO!!!) contro la cultura sessista, che attribuisce alla donna un ruolo subordinato di oggetto, ora per la riproduzione, ora per la cura, ora per il piacere, mai libera di scegliere come soggetto autonomo ma sempre costretta da imposizioni di potere, economiche, moralistiche, culturali.
E' necessario allora legare l’indignazione contro la cultura sessista e volgare di una democrazia degenerata che questo governo rappresenta, con la politica reale che mette in pratica.
Bisogna sottolineare l'unione di un liberismo sfrenato con una vergognosa adesione all’integralismo cattolico più becero: l' approvazione di leggi feroci che agiscono sul corpo delle donne (Legge 40 sulla fecondazione assistita); l’abrogazione della legge che vieta la pratica delle dimissioni in bianco e che favorisce il licenziamento delle lavoratrici in gravidanza; l’aumento dell’età pensionabile; i ripetuti attacchi alla legge sull’aborto; l’ostracismo contro la diffusione della pillola RU486; le scelte di privatizzazione e dequalificazione delle strutture sanitarie (ad esempio i consultori); i tagli ed i disinvestimenti che precarizzano la vita di tutti, ma in misura maggiore delle donne. Né va dimenticata la condizione delle donne migranti che subiscono una doppia oppressione, come donne e come migranti a causa delle politiche sull’immigrazione e sull’accoglimento.
E vanno ricordati anche i vergognosi centri d'identificazione ed espulsione che mettono le donne in una condizione di soggezione, di pericolo, di subordinazione. Saremo quindi in piazza perche' pensiamo sia possibile una trasformazione della societa' che vada anche al di la' dei nostri confini e delle nostre frontiere.
Siamo tutte/tutti in lotta per la nostra liberta' e non lascieremo sola nessuno neanche la nipote di Mubarak.

COMUNICATO STAMPA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA PROVINCIA DI BRINDISI






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