Fasano, 18/03/2011
Sit in AGUVS cOntro la "SS. 172 - Statale delle morte"
L’AGUVS di Fasano “Flavio Arconzo” -Associazione Gruppi Uniti Tutela e Giustizia per le Vittime della Strada- dice : “ Basta alla Statale della Morte”, e domenica 3 aprile invita tutti quanti a partecipare alla manifestazione di protesta sulla S.S. 172 dei Trulli.
La Strada Statale 172 Dei Trulli è un importante arteria che si snoda in Puglia collegando il barese alla Valle d’Itria, toccando o attraversando i Comuni di Casamassima, Turi, Putignano, Alberobello, Locorotondo, Fasano, Martina Franca e Taranto. Insomma, una strada che collega l’Adriatico allo Jonio, il nord con il sud; e con un alta densità di traffico. Pensiamo al trasporto su gomma proveniente da Basilicata, Calabria e Sicilia, che prima di smistarsi per andare verso nord, deve transitare dalla 172, e precisamente passando per la diramazione che parte da Taranto e passando per Martina Franca e Locorotondo, arrivare a Fasano, da dove può immettersi sulla S.S. 16 per prendere direzione nord o sud della dorsale adriatica.
Il tracciato di circa 85 chilometri è particolarmente suggestivo per la caratteristica del paesaggio costellato dai tipici trulli, ma questo ormai poco importa, dal momento che la strada è divenuta tristemente famosa per l’alta pericolosità e per i tanti mazzi di fiori, lapidi e striscioni commemorativi disseminati lungo tutto il percorso. Siccome i morti restano solo nella memoria di chi li ha amati, mentre svaniscono da quella del resto del mondo, vorrei fare solo qualche esempio di incidenti avvenuti sulla famigerata Statale. Uno, che per la sua gravità mi auguro non sia stato dimenticato: lo scontro frontale nel tratto Fasano - Laureto di un camion e un autobus, il 3 luglio 2008, che fece 6 morti e circa 35 feriti. In quel punto la strada è stretta, e due mezzi pesanti si incrociano con difficoltà, quindi non è impossibile che possano sfiorarsi, perché non hanno spazio per spostarsi sulla propria destra, in quanto da un lato c’è il costone di roccia (con arbusti e alberi non sempre tagliati), e dall’altra lo strapiombo che vede sotto la cittadina di Fasano. Un altro incidente significativo è quello dell'11 luglio 2009 presso Turi con altri 4 morti e 2 feriti.
Questi solo due, tra gli ultimi con bilancio pesantissimo, ma di morti ne conta tanti quella strada, e tra essi mio figlio, Flavio, 17 anni.
Il 18 ottobre 2006 mentre viaggiava in direzione Locorotondo per tornare a casa, un criminale, che a causa di uno pneumatico sgonfio aveva fretta di immettersi nel distributore Agip alle porte di Fasano, non rispettò una semplice regola di precedenza mentre svoltava a sinistra, e sbalzò Flavio dalla moto. Ma anche qui la strada, o meglio chi la gestisce, ha le sue responsabilità. Infatti all’apertura del suddetto distributore furono tante le polemiche, perché si aveva la sensazione che il posto già di per sé pericoloso, lo diventava ancora di più con l’alto numero di mezzi che sarebbero entrati e usciti nell’area…inoltre senza uno spartitraffico che evitasse manovre sconsiderate. Puntualmente si verificò la prima tragedia, con la morte di un giovane centauro fasanese, Francesco Angelini, 20 anni. Travolto e ucciso da criminale che usciva dall’area di servizio. Ripresero aspre
le polemiche, ma dopo qualche tempo si tornò a nascondere la testa sotto la sabbia…fino a quando, fu la volta di mio figlio.
E ancora una volta tutti a urlare che era un'altra tragedia annunciata e che quella strada e quel posto andavano messi in sicurezza; ma dopo un po’ come di consueto tutto tornò a tacere…
Ora non siamo più disposti a stare in silenzio. Mentre Gestori e Istituzioni fanno le loro incomprensibili tavole rotonde facendo trascorrere gli anni senza aver fatto niente di concreto, la
“Strada della morte”, diventa sempre più insidiosa e ricca di mazzi di fiori.
Gli incidenti sono all’ordine del giorno, e ancor più frequenti sono quelli di cui non parlano i notiziari e passano inosservati solo perché non causano vittime e feriti.
La 172 è una strada vecchia di svariati decenni, mai ammodernata e mai messa in sicurezza, anche se, praticamente da sempre, si fanno riunioni e tavole rotonde che promettono lavori imminenti che però non abbiamo mai avuto il piacere di vedere. Una strada che alcuni decenni addietro, poteva andar bene rispetto ai pochi mezzi circolanti; ma non con l’attuale portata di traffico. Ormai la situazione va a peggiorare sempre di più, e vorrei portare all’attenzione di tutti il tratto Laureto - Fasano ove è divenuta veramente insostenibile, in quanto a tutti i vecchi problemi di insicurezza della Statale, si è aggiunto quello nuovo e insidioso del manto stradale molto sdrucciolevole, e bastano poche gocce di pioggia per assicurare 2-3-4 incidenti nell’arco di poche ore. A testimonianza di ciò, nel breve tratto di soli 5 km ridotto come un percorso di guerra, si possono vedere molte zone con muretti demoliti; decine di metri di guardrail abbattuti con diversi cantieri (segnali per rallentare e reti arancioni) messi per “proteggere” le zone lasciate scoperte dalle barriere mancanti; zone che in alcuni casi si affacciano su alti strapiombi; e tanti rottami di auto che occupano il bordo della strada, tutti a testimoniare i tanti incidenti di cui non si hanno notizie in quanto gli sfortunati automobilisti scivolando vanno a sbattere contro muretti e guardrail (demolendoli)…ma non avendo controparti, rimettono in moto e vanno via…con l’auto danneggiata, ma fortunatamente con la pelle integra…Fino al prossimo morto.
Una strada che è anche teatro di un importante cronoscalata nazionale che si svolge annualmente:
la “Fasano-Selva”, e che ha il suo punto di partenza proprio nel punto in cui l'asfalto si è macchiato del sangue di mio figlio....Io sono solo una mamma, ignorante in molte cose, ma il dubbio, feroce, si insinua: che sia questo il motivo per cui si finge di non vedere la pericolosità di quella strada, in particolare del tratto in questione? E' forse questo il motivo per cui in quel punto non è stato messo uno spartitraffico o una rotatoria? E' per questo motivo che l'asfalto di quel tratto di strada è più scivoloso del resto del percorso? E' possibile che si preferisca dimenticare che quella statale è un importante e trafficata arteria che collega il nord con il sud, e si preferisce tenerla nelle attuali condizioni per non far perdere competitività e interesse alla gara?
Scopo della protesta, quindi, è lanciare il nostro messaggio alle Istituzioni locali, regionali e di Governo affinchè facciano qualcosa di concreto al fine di evitare ulteriori morti e danni a cose e persone. “BASTA ALLA STATALE DELLA MORTE”
COMUNICATO STAMPA AGUVS
|