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Fasano, Il Dr. Narracci sulle prospettive del Distretto Socio Sanitario



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Fasano, 29/03/2011

Il Dr. Narracci sulle prospettive del Distretto Socio Sanitario

Mi sembra necessario intervenire per fornire alcuni elementi di riflessione in merito alla evoluzione dei servizi nel territorio del Distretto Socio-Sanitario di Fasano, Ostuni e Cisternino, che in questa fase sono interessati da una profonda riorganizzazione finalizzata a promuovere la salute attraverso la costruzione di un sistema di offerta appropriato e sostenibile, che sia condiviso con i cittadini e gli operatori. E’ questo in fondo il cuore del piano di rientro e riqualificazione approvato dalla Regione Puglia: raggiungere risultati economico-finanziari della cui urgenza siamo tutti consapevoli, ossia il rientro dal deficit, mediante interventi di riorganizzazione e potenziamento che favoriscano la riqualificazione del sistema, non quindi una serie di tagli e chiusure ma il massimo recupero di appropriatezza clinica e organizzativa degli interventi assistenziali, a partire dal potenziamento dei servizi territoriali con la forte collaborazione dei medici di famiglia.
Si dice che il territorio non esista o che sia ancora impreparato ad affrontare le nuove sfide assistenziali. Ma è bene sapere e far sapere che nel Distretto di Fasano, Ostuni e Cisternino, tanto per fare un esempio, i pazienti che nel 2010 hanno usufruito di assistenza domiciliare integrata, ovvero hanno ricevuto cure integrate di tipo medico, infermieristico, riabilitativo e socio-sanitario nell’ambito di un piano assistenziale individuale, sono il 2,5% della popolazione ultra65enne (il cui totale è pari a 17.000 persone), una percentuale che tende gradualmente ad avvicinarsi allo standard nazionale di riferimento del 3,5%; questi pazienti hanno ricevuto oltre 1000 accessi di medici specialisti (geriatri, chirurghi, palliativisti, intensivisti, fisiatri), quattro volte in più dell’anno precedente, a dimostrazione che l’assistenza domiciliare esiste ed è sempre più qualificata, anzi tende a rafforzarsi poiché a breve potrà giovarsi di ulteriore personale medico e infermieristico reso disponibile dalla disattivazione di reparti ospedalieri, e sarà dotato di strumenti diagnostici dedicati come i “palmari” di ultima generazione che a costi davvero sostenibili rendono possibili diagnosi ecografiche a letto del paziente.
Tra questi pazienti assistiti a domicilio, numerosi sono quelli ad alta intensità, affetti da SLA e demenze di grado avanzato, pazienti in stato vegetativo, pazienti terminali, ai quali è assicurata assistenza ogni giorno della settimana con ripetuti accessi giornalieri delle varie figure professionali necessarie. La disattivazione di alcuni reparti ospedalieri in questo territorio non deve, quindi, indurre timori circa una possibile riduzione dei livelli di assistenza.
A Cisternino, per esempio, a fronte della dismissione di lungodegenza, è tutto pronto per portare da 6 a 12 i posti letto di ospedale di comunità, laddove i medici di famiglia direttamente e autonomamente assistono pazienti che non necessitano di posti letto per acuti ma che comunque abbisognano di protezione e sorveglianza.
In quella stessa sede i medici di famiglia di Cisternino, una associazione di professionisti dai quali trasuda il senso più nobile della professione medica ovvero il desiderio di prendersi cura dei propri pazienti, svolgeranno a turno la loro attività di studio dalle 8 alle 20 (seguita dalla guardia medica nelle ore notturne e festive) rappresentando un potente presidio per la tutela della salute di quella comunità, e assicureranno anche un ambulatorio infermieristico di continuità assistenziale, dove i pazienti potranno ricevere le necessarie cure infermieristiche (come terapia iniettiva, medicazioni, e altro ancora).
Sarà inoltre possibile da subito una migliore sistemazione delle attività ambulatoriali, sia presenti che in via di attivazione (come i “day service” per l’ipertensione e il diabete) e, appena la Regione lo renderà possibile, vi saranno attivati da 15 a 20 posti di residenza assistita che soddisferanno una esigenza del territorio oggi scoperta.
A Fasano, la disattivazione di reparti chirurgici non comporterà il venir meno di un’offerta chirurgica molto richiesta dai cittadini che sarà assicurata attraverso la gestione, da parte del Distretto, di nuovi strumenti come ad esempio il “day service” di chirurgia ambulatoriale per la cataratta. L’ospedale di Fasano, infatti, si avvia ad assumere la funzione di un polo integrato ospedaliero-territoriale che presto vedrà il trasferimento del poliambulatorio specialistico distrettuale di II livello supportato dalla nuove tecnologie in via di acquisizione con i fondi europei del FESR, e che favorirà una decisa rivitalizzazione della struttura stessa.
Certo, l’assetto dei servizi sanitari in questo Distretto potrà dirsi completo solo quando sarà realizzato il nuovo ospedale comprensoriale per il quale la Regione Puglia ha recentemente avviato le procedure di “project financing”. Solo allora sarà possibile concentrare tutte le attività ospedaliere (l’urgenza-emergenza, i ricoveri per acuti, il recupero e la riabilitazione) in una struttura ospedaliera del tutto in regola con i requisiti di accreditamento, ed espletare tutto il resto nelle ex strutture ospedaliere riqualificate che saranno rimaste nella disponibilità pubblica.
Ora, se è vero che quel cantiere non è ancora stato aperto, il cantiere del territorio è invece ormai ben avviato e necessita della condivisione fra cittadini, operatori, Istituzioni, per essere all’altezza della funzione che gli è propria, cioé promuovere la salute attraverso interventi appropriati e sostenibili, in una cornice di confronto e concertazione che renda possibile un nuovo “patto sociale” per la salute.

Dr. Ottavio Narracci
Direttore del Distretto Socio Sanitario Fasano, Ostuni, Cisternino






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