Villa Castelli, 29/03/2011
Pino Ciracì (Sel) sulla tendopoli di Manduria
La Puglia, il Salento sono da sempre terra e porto d’accoglienza, ma tutto quello che sta succedendo intorno alla tendopoli del CIE di Manduria è ambiguo e rischia di penalizzare prima di tutto gli stranieri stessi, oltre che ad accrescere l’apprensione e la preoccupazione per la sicurezza nei cittadini di Oria, Manduria e di tutte le province di Brindisi e Taranto.
Qui i diritti vacillano e si fa tutto senza una direzione apparente, senza che le nostre autorità e la popolazione del posto siano partecipi, ma solo succubi, dove gli immigrati arrivano nel nulla, ma forse sono anche felici, almeno scappano via subito.
Maroni ha dato rassicurazioni sul rispetto dei diritti, ma lui non è qui a vedere le assurdità di questa sua iniziativa di governo: abbiamo visto un grande uso di mezzi, tanti soldi da far gestire alla Protezione Civile, che ha impegnato tutti i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile di Campania, Basilicata, Puglia, Calabria con l’unico scopo, se solo si guarda la recinzione, di far sparire questi immigrati, sparire nelle campagne, nei paesi, nelle città del Salento, della Puglia, d’Italia e poi di tutta l’Europa, insomma, come dice Vendola una sorta di disumanità burocratizzata, un’operazione non concordata e intollerabile, una tendopoli fatta apposta per scappare e sparire.
Ecco quale è lo scopo del governo: nascondere i problemi, insabbiarli, rimandarli.
Una scelta avventata quella fatta dal Ministro dell’Interno Maroni, con la complicità del ministro della Difesa Larussa, e con il tacito assenso del ministro Fitto e del sottosegretario Mantovano, senza aver per niente fatto partecipi gli enti locali come la Regione Puglia, le province di Brindisi e Taranto, i comuni di Oria e Manduria, le associazioni del settore, cioè un vero abuso. A pagare è il fatto di essere governati dal centrosinistra, ed infatti la prossima tendopoli sarà in Toscana, guarda caso…
Ed intanto abbiamo visto che si lavora che le ruspe per ampliare la tendopoli. Sinora sono state montate 420 tende da otto posti ciascuna, per una capienza, quindi, di oltre 3000 letti. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha detto che è molto preoccupato, soprattutto per il futuro degli immigrati stessi, trattati senza rispetto, quasi da criminali.
Il presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese ha molto criticato la tendopoli di Manduria perchè la ritiene un pericolo: «È pericolosa perché non si capisce cosa sia e che scopo abbia. Ma chi subisce la minaccia sono gli stranieri, trattati come un fardello, un fastidio. Sono momenti in cui ci giochiamo l’idea di noi stessi, soprattutto in Puglia che è maestra di accoglienza».
La nostra regione sa come essere accogliente, abbiamo tre Cara e due Cie.
Il sindaco di Manduria spera che la Regione abbia un piano alternativo capace di accogliere e di distribuire gli immigrati in piccoli centri e addirittura di integrarli.
Il sindaco di Oria ha organizzato dibattiti in piazza e si organizza con la cittadinanza per bloccare la strada che va da Oria a Manduria per protesta.
Gli assessori Fratoianni e Amati ieri hanno lamentato il mancato coinvolgimento della Regione nella questione degli immigrati trasferiti da Lampedusa alla tendopoli, così come si è lamentata tutta la comunità di Oria, che dice che non ha neanche mai subdorato che in due o tre giorni si poteva creare una tendopoli con quelle caratteristiche di sicurezza, solidarietà, partecipazione sociale, che i CIE dovrebbero rispettare.
E comunque, chissà perché la provincia di Taranto viene in mente a chi ci governa solo per le soluzioni alle crisi, vedi i rifiuti di Napoli finiti a Statte, i rifiuti radioattivi a Metaponto, come se già non bastasse l’ILVA, l’AGIP, la CEMENTIR, ed ora anche i profughi tunisini a Manduria.
La Lombardia intanto tramite Letizia Moratti e Formigoni non intendono accogliere più stranieri, ma così arriveranno senza controllo e senza sicurezza. Il principio avrebbe dovuto essere la distribuzione omogenea e proporzionata fra tutte le Regioni, ma qui non c’è piano, non c’è strategia comune, non c’è il coinvolgimento dei territori, soprattutto non c’è rispetto per la Carta Costituzionale dei Diritti dell’Uomo.
Profughi o clandestini? Come bisogna gestire questa emergenza umanitaria? I profughi sono i libici o i siriani o i marocchini? E un tunisino può essere un profugo? Si vuole gestire vicende, che meritano umanità e civiltà, dice Nichi Vendola.
Da Lampedusa sono arrivati finora 870 tunisini. Ne arriveranno ancora 847 tra oggi e domani. Intanto alcuni dei migranti tunisini arrivati nel centro di identificazione ed espulsione allestito nell'ex aeroporto militare di Manduria, hanno subito tentato la fuga, ma sono stati intercettati. Altri gruppetti di immigrati sono stati avvistati nelle campagne da cittadini formati in ronde spontanee, nelle campagne intorno l'ex aeroporto militare.
Il Cie è circondato da una recinzione metallica alta poco più di due metri e facilmente scavalcabile. Tanti hanno atteso la notte per tentare di disperdersi dopo essersi rifocillati e riposati.
Abbiamo parlato con alcuni di loro, e ci hanno detto di volere andare in Francia per la facilità della lingua, qualcuno in Germania per lavoro, e che non sanno neanche dove sono.
Con loro ci sono anche donne che dicono essere incinta, e sono vicine ai loro mariti e figli, ma sono pochi quelli che hanno qualche parente con loro. Fuggono solo dalla miseria e dal nulla in cerca di una vita migliore e con qualche prospettiva futura.
Con le fughe si sono concretizzate le preoccupazioni sulla sicurezza espresse dai rappresenti delle comunità locali. Alcuni residenti nelle zone vicine alla tendopoli, che hanno notato gli immigrati fuggire nei campi e alcuni entrare anche nelle loro proprietà, hanno raggiunto l'ingresso della tendopoli e hanno protestato bloccando anche il traffico automobilistico lungo la strada che da Manduria porta ad Oria. Ma non è che l’inizio di un grosso problema.
Allo stato attuale attorno alla tendopoli è stato previsto un pattugliamento continuo che dovrebbe vedere impegnati tra i 20 e i 30 uomini di polizia, carabinieri e guardia di finanza. ma non sono sicuramente sufficienti.
SE VOGLIAMO AIUTARE QUESTE PERSONE POSSIAMO FARLO GIA’ IN AFRICA, E SICURAMENTE, NON CON LE BOMBE.
Pino Ciracì - Sel Villa Castelli
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