Mesagne, 31/03/2011

Emergenza Immigrati, Leo (Pd): "la tendopoli è un colabrodo"

La prima sensazione che ho avuto, arrivando in prossimità del centro di accoglienza situato tra Oria e Manduria è di caos totale, testimoniato da un continuo via vai delle forze dell'ordine, di manifestanti di vario genere ma anche di semplici curiosi.
La seconda e più preoccupante è la palese impreparazione che poi si tramuta in una continua improvvisazione nelle scelte di carattere organizzativo.
Come evidenziato nel comunicato della federazione del PD di Brindisi, davvero tante sono le critiche per come questa triste e drammatica vicenda è gestita; dalla discutibile individuazione del luogo, alla non immediata e specificata natura del centro (CIE o CAI?).
Un’intervista al responsabile della sala comando della tendopoli di Manduria, rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno in data odierna, sembra chiarire alcuni di questi aspetti, o almeno quelli di carattere giuridico e burocratico. Pare, infatti, che il centro sia di accoglienza e identificazione, che i profughi non siano reclusi ma “sorvegliati” e che all'interno del campo sia possibile avviare le pratiche per le diverse richieste di protezione e dunque anche per diventare regolari. Di diverso avviso sembra il Ministro degli Interni Maroni dichiarando che questi saranno tutti rimpatriati. L’unica cosa certa che riusciamo a capire è quella di una confusione generale, che ha già causato le dimissioni per protesta del Sindaco di Manduria e guarda caso del Sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano.
Il centro è comunque un colabrodo, le uscite sono continue, dettate dal numero ingente concentrato in una struttura improvvisata, che rende la comunicazione difficile, scatenando l'impazienza dei profughi a raggiungere altre mete come la Francia. In questa situazione drammatica, si sente addirittura di alcuni cittadini italiani, che senza nessun titolo o autorità, mediante delle specie di ronde vanno alla caccia e al recupero degli immigrati tunisini.
Un plauso a tutte le forze dell'ordine e ai volontari impegnati tra mille difficoltà a tentare di garantire il necessario ordine e trasmettere l’intrinseco senso di umanità.
Mentre si aspettano con ansia delle azioni del governo che portino alla razionalizzazione della situazione, è indispensabile al momento richiamare tutti al proprio dovere e al buon senso.
Di fronte ad una situazione mal gestita sin dall’inizio probabilmente per motivazioni ideologiche, è prioritario in questo momento non creare una caccia alle streghe è far prevalere quello spirito di solidarietà e accoglienza che è insito nella maggior parte della popolazione italiana e di questo territorio. La situazione è certamente delicata, è innegabile, ma non dobbiamo dimenticare che queste persone sono in estrema difficoltà e che oltre ad aver bisogno dei beni di prima necessità, hanno bisogno di sentirsi rispettati come esseri umani portatori di diritti inviolabili. Molti di questi giovani sono spaventati e spaesati e reduci da situazioni che noi fortunati probabilmente non riusciamo nemmeno a immaginare.
Una buona politica, che purtroppo manca, ha il dovere di gestire nel migliore dei modi queste situazioni emergenziali, facendo rispettare le regole e la dignità delle persone.

COMUNICATO STAMPA ENRICO LEO - SEGRETARIO PD MESAGNE