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Brindisi, 06/04/2011
Venerdì 8 Salvatore Accardo al Nuovo Teatro Verdi
Tra i massimi interpreti del violino nel panorama musicale internazionale, Salvatore Accardo incontra l’Orchestra Sinfonica «Tito Schipa» di Lecce non solo in veste di solista ma anche di direttore, per un concerto interamente dedicato a Beethoven, appuntamento con la grande musica in programma venerdì 8 aprile, alle ore 20.30, al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi (info botteghino 0831.56.25.54) nell’ambito della Stagione artistica 2010-2011 diretta da Italo Nunziata. Del titano della musica verranno eseguiti il Concerto per violino e orchestra (l’unico scritto dal compositore di Bonn), la Quarta Sinfonia e l’ouverture Leonore n. 3 op. 72a.
Il Concerto è una pagina del 1806 nella quale il pensiero sinfonico prevale su quello violinistico, con il solista incastrato in un ruolo di commento nell’introduzione del primo movimento («Allegro ma non troppo»), successivamente destinato a svilupparsi in un clima di distesa cantabilità. Più rarefatta è l’atmosfera del secondo movimento («Larghetto»), caratterizzato dal dialogo tra solista e orchestra con il richiamo dei corni sullo sfondo. Solo nel terzo movimento («Rondò»), che segue senza interruzioni, il violino si prende finalmente la scena assumendo un ruolo da vero protagonista.
Sempre del 1806 è la Quarta Sinfonia, con la quale Beethoven ripropone le situazioni serene della Prima e della Seconda dopo i toni drammatici della Terza, poi adottati anche nella Quinta. Per questo Schumann definì la Quarta Sinfonia - proprio perché preceduta e seguita da due composizioni dalla straordinaria forza tragica - «una fanciulla greca tra due giganti nordici». Più che le tensioni espressive di risonanza universale, nella Quarta si colgono atmosfere di carattere personale dovute al difficile rapporto che il musicista stava vivendo in quel momento con Teresa von Brunswick. Venne eseguita per la prima volta nel marzo del 1807, a Vienna, nel palazzo del Principe Lobkowitz, con dedica al Conte Oppersdorf, che aveva versato a Beethoven una discreta somma per ottenere i diritti esclusivi di esecuzione per sei mesi.
Chiude il programma la terza ouverture Leonore: per intensità drammatica e respiro sinfonico è considerata la migliore delle quattro concepite dal compositore per la sua unica opera lirica, «Fidelio».
COMUNICATO FONDAZIONE NUOVO TEATRO VERDI
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