Brindisi, 13/04/2011

Valentino (DeR) sul Consiglio di approvazione del bilancio

La due giorni consiliare che si è appena conclusa ha messo alcuni punti fermi nel futuro prossimo della nostra città. In primo luogo è stata ufficializzata nella sede più idonea la ferma ed irremovibile intenzione del sindaco di dimettersi. Con un lungo ed appassionato discorso ha motivato la sua scelta come la conclusione di un percorso personale umano e politico aprendo così di fatto, almeno ufficiosamente, le grandi manovre per la prossima campagna elettorale.
Sempre nello stesso consiglio sono stati esplicitati gli insanabili contrasti tra il sindaco uscente ed il presidente del consiglio comunale.
Quest’ultimo in precedenza aveva tenuto anch’egli un lungo discorso che è stato un pesante “j’accusè” rivolto soprattutto alla macchina amministrativo-burocratica di piazza Matteotti. Il bilancio preventivo è stato poi approvato con una solida maggioranza che ha voluto rappresentare l’ultimo atto di stima nei confronti di Mennitti da parte dei suoi più che un plauso convinto all’elaborato dell’assessore al bilancio.
In quello chè è stato di fatto un discorso di commiato dall’assise cittadina Mennitti ha sottolineato in un passaggio come l’attuale livello qualitativo della classe politica locale sia decisamente peggiorato rispetto ad altre epoche che lo videro protagonista. Vorremmo ribattere su questo punto dicendo che, ormai tramontati i grandi ideali del ‘900, è rimasto in piedi un vecchio, lento e farraginoso modo di fare politica che è ancora quello del secolo scorso, che fa a pugni con la realtà di un mondo che viaggia in rete e dialoga con facebbok e skype e che non incoraggia certamente chi proviene dalla società civile nel tentativo di cambiare le cose.
Per il neofita che si approccia in consiglio comunale con buona volontà e spirito di servizio prevalgono di gran lunga gli aspetti negativi dell’esperienza su quelli positivi. Colpiscono i ritmi decisionali lenti, la conflittualità estrema e spesso pretestuosa, la noiosità e la inconcludente lungaggine di molti interventi che talora non vengono seguiti da nessuno degli astanti, la frequente tendenza a cavalcare la deriva demagogica, l’impressione tutt’altro che infondata che in consiglio si venga a notificare decisioni già prese con scarsa o nulla possibilità di incidere nel merito. Prevale su tutto la sensazione di non stare a lavorare davvero per il bene della collettività ma di essere pedina di un gioco tra fazioni dove non vengono rappresentate le istanze della gente o dei partiti ma dove tutt’al più ognuno rappresenta se stesso.
Per tutta questa serie di motivazioni riteniamo che il presunto peggioramento della classe politica locale non sia il frutto di un problema generazionale ma sia figlio di una degenerazione di un sistema decisionale ormai obsoleto e che se le cose resteranno tali le “vocazioni” politiche saranno sempre minori e con esse il livello qualitativo di chi ci rappresenterà.

COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - CONSIGLIERE COMUNALE DEMOCRATICI E REPUBBLICANI