Brindisi, 20/04/2011
Arresti fotovoltaico, Legambiente: "tanto tuonò che piovve"
In seguito alla realizzazione di 15 impianti fotovoltaici nel Salento.la Direzione Distrettuale Antimafia ha disposto diversi arresti e il sequestro della società Tecnova per gravissimi reati, tra i quali la riduzione in schiavitù di extracomunitari impiegati nella loro costruzione.
Legambiente ha più volte denunciato le infiltrazioni malavitose nella gestione di queste attività e l’assenza di programmazione e controlli amministrativi da parte delle Istituzioni interessate:
E’ risaputo infatti che, ricorrendo alle denunce di inizio attività, spesso neppure esaminate dalla pubblica amministrazione, si sono realizzati impianti di dimensioni ben più superiori ad 1 Mw, come quelli oggetto dei provvedimenti giudiziari o quelli che si volevano realizzare a Sandonaci di cui la magistratura ha confermato il sequestro.
Legambiente assumerà tutte le iniziative necessarie a tutela del territorio e dei diritti di chi è stato ridotto in schiavitù e chiede che finalmente si proceda alla moratoria delle autorizzazioni richieste e dell’esercizio di impianti non ancora attivati, affinchè si verifichi la regolarità degli atti e la compatibilità con la tutela dell’ambiente e del paesaggio.
COMUNICATO STAMPA
LEGAMBIENTE – CIRCOLO “T. DI GIULIO”
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