Brindisi, 24/04/2011
Puglia in movimento lento in provincia di Brindisi
Il 3 aprile è partito un nuovo viaggio a piedi per i viandanti del movimento lento. Dopo aver camminato a giugno 2010 per undici giorni lungo la costa ionica Salentina, da Veglie a Santa Maria di Leuca, raccogliendo storie di contadini e vecchi pescatori, questa volta i piedi dei camminatori lenti toccheranno le sei province pugliesi con l’obiettivo di conoscere, sperimentare e diffondere buone pratiche di sostenibilità.
Puglia in Movimento Lento è un progetto di Katia Manca con la consulenza scientifica Ezio Del Gottardo, Salvatore Patera in collaborazione con Elisabetta Patera, Marta Valiani, Stefano Tramacere, Marianna Russo, Rajan Enrico Alfonsi con la partecipazione di Sudestudio, 18GRADI a est, Coolclub, promosso da Oikos, il periodico per uno stile di vita sostenibile all’interno del programma “Crea-Attiva-Mente” dell’assessorato alle Infrastrutture strategiche e Mobilità della Regione Puglia in collaborazione con Ferrovie Sud Est.
Il viaggio lento mira a promuovere la cultura dell’accoglienza, la mobilità sostenibile ed il turismo a bassa velocità. Dal bosco di Calimera sino al Parco Nazionale del Gargano, passando per Brindisi, Cisternino, Locorotondo, Crispiano respirando le diverse culture pugliesi.
Sei piccoli viaggi lenti per dar vita ad un percorso comune tra le realtà sostenibili, le stesse che quotidianamente si impegnano per la salvaguardia e valorizzazione del proprio territorio d’appartenenza.
La finalità del progetto è quella di far emergere le specificità, i saperi locali, le tipicità che caratterizzano la Puglia attivando relazioni e sinergie tra differenti attori del territorio, inteso come spazio intenso di significati, luogo di attraversamenti, di paesaggi e di passaggi.
“Partiamo da qui per riprenderci la nostra coscienza massificata dalla cultura della velocità e lo facciamo adesso, intensamente”, sottolinea Katia Manca. “Lasciandoci immergere dalla totalità della lentezza, respirando piano e gustando passo dopo passo i piaceri che il viaggio vorrà offrirci, dimenticando ogni altra cosa”.
Il progetto è basato sulla lentezza dell’osservazione, sulla conoscenza del territorio come pratica di ascolto, nell’esperienza di incontro e negoziazione con la comunità, sull’apertura a una pluralità di storie, esperienze, biografie, luoghi vissuti cui dar voce in una polifonia che favorisce spazi di partecipazione, di intercultura, di inclusione sociale, di auto-promozione.
Puglia in Movimento Lento intende inoltre differenziarsi dai numerosi tour esotici e dai racconti auto-refenziali basati sulla velocità dello sguardo, sulla mercificazione e folklorizzazione dei luoghi, delle persone. Un viaggio lento che in alcuni giorni sarà aperto a tutti tra racconti, musica, cibo e buon vino.
I sei percorsi nelle province Pugliesi sono stati realizzati attraverso l’osservazione del ciclo solare armonizzato con il ciclo lunare.
Ciascun percorso è stato individuato e sarà percorso insieme agli abitanti del posto (associazioni, movimenti, aziende, comuni). Giorno dopo giorno, infatti, lungo il viaggio ci saranno musicisti, esperti di turismo e del territorio.
Dopo la festa di benedizione al viaggio, che si è tenuta lunedì 28 marzo presso il Campo Rom di Lecce e la prima tappa in provincia di Lecce, il 26 e 27 Aprile si va in provincia di Brindisi, con il percorso che prende il nome di Ficus e artigianato Musicale.
Tra Brindisi e Cisternino si terrà un viaggio nella musica tradizionale che conserva una vitalità tale da poter essere pienamente recuperata dalle giovani generazioni, seppur in contesti e con modalità profondamente differenti da quelli originari;
I viandanti di Puglia in Movimento lento saranno dieci (a rotazione): Katia Manca (guida lenta), Elisabetta Patera (comunicazione nomade), Ezio Del Gottardo (raccoglitore di storie), Salvatore Patera (raccoglitore di storie), Marta Valiani (illustratrice), Stefano Manca (tecnico del suono), Matilde De Rubertis (tecnico del suono), Giorgio Doveri (SoundTrack), Demis Lofari (SoundTrack), Stefano Tramacere (video maker), Simone Manfreda (video maker), Marianna Russo (fotografa), Stefano Screech (fotografo) e Fedele Congedo (muro nomade).
Numerosi i musicisti che hanno aderito: Sud Sound System, Cesare Dell’Anna, Mascaramirì, Davide Arena, Luigi Bruno, Marco Calabrese, Alessandro Dell’Anna, Chiara Dell’Anna, Giancarlo Dell’Anna, Giuseppe Delle Donne, Vito De Lorenzi, Mentaly Doof, Silvia Gallone, Vincenza Magnolo, Sidonio Margotta, Tommaso Massarelli, Cristina Mastria, Massimiliano Morabito, Luigi Panico, Paola Petrosillo e Massimiliano Però.
Oltre al gruppo dei viandanti Oikos, saranno attivati percorsi differenti e gruppi paralleli in tutto il territorio pugliese, curati a differenti livelli da alcuni facilitatori locali. Questa modalità permetterà spontaneamente l’attivazione di percorsi di gruppi locali, di comunità facendo leva sull’interesse e la motivazione dell’associazionismo locale, delle istituzioni o semplicemente dei gruppi informali.
Questo il programma della tappa nella provincia di Brindisi:
26-27 Aprile: Brindisi - Ficus e artigianato Musicale
- 26 aprile: Brindisi - Cisternino
Un viaggio nella musica tradizionale che conserva una vitalità tale da poter essere pienamente recuperata dalle giovani generazioni, seppur in contesti e con modalità profondamente differenti da quelli originari.
- 27 aprile: Cisternino
Visita al Conservatorio botanico “I giardini di pomona”, percorso realizzato in collaborazione con l’Associazione nazionale per la valorizzazione della agrobiodiversità “Pomona” di Cisternino.
Il progetto del Conservatorio botanico abbina la conservazione della natura all’accoglienza turistica a basso impatto, in un contesto paesaggistico di grande fascino, nel centro esatto della Puglia, proprio nel punto di incontro delle tre province di Bari, Brindisi e Taranto. I dieci ettari del conservatorio botanico, condotti con metodo biologico, si trovano a Cisternino, nel cuore della Valle d’Itria, anche conosciuta come la valle dei trulli. Sono già state messe a dimora circa 800 cultivar, seguendo il sistema tradizionale, usato dai contadini di tutto il mondo, dell’impianto per file. Ciò rende il paesaggio del conservatorio perfettamente integrato a quello circostante. La ricchezza e particolarità di questa banca della biodiversità si può scoprire solo quando si è all’interno.
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